Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

lunedì 10 gennaio 2022

Dio che giustifica l'empio

“Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia. Ora a chi opera, il salario non è messo in conto come grazia, ma come debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia” Romani 4:3-5. 


Il Signore Gesù riprendeva severamente i Farisei che si vantavano di avere Abraamo per padre, e li invitava ad avere frutti degni di ravvedimento. Aggiungeva: “Già la scure è posta alla radice degli alberi, ogni albero dunque che non fa buon frutto, sta per essere tagliato e gettato nel fuoco” Matteo 3:10.

Un evangelista aveva tenuto una meditazione basandosi su questo testo. Dopo la riunione un uditore lo rimproverò dicendogli: “A sentire lei, si sarebbe potuto pensare che stesse rivolgendosi a dei criminali. Le sue parole erano più adatte a dei detenuti colpevoli di molti crimini. Noi non abbiamo bisogno di pentirci e non ci piace che ci venga parlato di giudizio in questo modo”. 

“No!” rispose l'evangelista e proprio  a coloro che si appoggiano sulla propria giustizia che non si può parlare che di giudizio, poiché per Dio non ci sono giusti. Tutti sono peccatori e, di conseguenza, tutti devono cadere sotto i colpi della giustizia divina. Ma a colui che si riconosce peccatore, perduto, senza risorse, senza speranza può essere presentato l'Evangelo, la Buona Novella di Dio. “... a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia”.

La certezza del credente si fonda sul fatto che il Signore: “non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe” Salmo 103:10.

Abraamo non fu giustificato perché si comportava in modo lodevole e irreprensibile, ma perché aveva “creduto in colui che giustifica l'empio” (ver. 5).

Non sono le opere giuste, che rendono giusto l'uomo, ma giusto è colui che è stato giustificato mediante la fede e che per questa nuova posizione può compiere le opere giuste.