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martedì 8 giugno 2021

08 giugno - Perché Gesù è morto?

Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?

Luca 24:26

 

Perché Gesù è morto?

 

A questa domanda, i Vangeli rispondono mettendo in evidenza una serie di responsabilità che partono da Giuda, il traditore, per terminare coi soldati romani, i sacerdoti giudei e i capi Erode e Pilato. Sono delle vergognose motivazioni quelle che hanno spinto questi uomini contro il Signore: cupidigia, gelosia, ambizione, malvagità, odio…

Ma l’espressione “non doveva il Cristo soffrire?”, che il Signore Gesù ha spesse volte usato per preannunciare la Sua morte, mostra un altro lato delle cose, che tuttavia nulla toglie alla responsabilità e alla colpa degli uomini: Dio ha dato il Figlio Suo per la nostra salvezza, e Gesù ha dato la propria vita per amore per il Suo Padre e per noi. Gesù ha dato la vita volontariamente, e questo è sottolineato dall’espressione “si è dato”, che si trova più volte nel Nuovo Testamento. Dono del Figlio che dà la Sua vita, e dono del Padre che “non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti” (Romani 8:31, 32).

L’apostolo Pietro accosta questi due lati della verità: “Quest’uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi lo prendeste e, per mano di iniqui, inchiodandolo a una croce, lo uccideste” (Atti 2:23, cf. 4:28). Pietro attribuisce dunque la morte di Gesù a un decreto divino e allo stesso tempo alla malvagità degli uomini. Così la croce, segno palese della malvagità umana, è anche la rivelazione dell’amore di Dio che trionfa sul male