“Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” Matteo 7:21.
Qualunque giornale o rivista ci capiti di prendere in mano, contiene la prova della “malattia” dell'uomo; odio, orgoglio, libidine, avidità, pregiudizio, che si manifestano ogni giorno in migliaia di maniere. Il fatto stesso che esistano poliziotti, tribunali, carceri e soldati, sta ad indicare che vi è qualcosa di radicalmente sbagliato nell'uomo.
Egli è in realtà un paradosso. Da un canto vi sono vuoto, degradazione e peccato; dall'altro canto bontà, cortesia, affetto e buone maniere. Come ha ammesso un giorno un grande filosofo: “l'uomo ama e odia i suoi vizi allo stesso tempo”. Dovunque posiamo lo sguardo incontriamo il paradosso dell'uomo. Da un lato è un peccatore impotente, dall'altro possiede qualità uniche che lo potrebbero mettere in relazione con Dio. Nel tentativo di far “quadrare” questo suo modo di essere l'uomo aderisce volentieri ad una religione ma la differenza fra un vero credente e un persona semplicemente religiosa è sostanziale.
Tempo fa mentre passeggiavo lungo un viale alberato, vidi cadere, quasi ai miei piedi un ramo strappato dal vento. Notai che era marcio e mi chiesi quanto tempo fosse potuto rimanere su quell'albero pur essendo tarlato. Il vento della prova, delle difficoltà può iniziare a soffiare in qualsiasi momento e quando questo accadrà quanti sedicenti fedeli cadranno come è caduto quel ramo marcio? Quanti di coloro che frequentano chiese, ascoltano e amano confondersi in ambienti religiosi cadrebbero?
Oggi vi è una confusione che mescola i veri credenti ed i semplici professanti ma presto questo cesserà. Questi ultimi non hanno Cristo e non andranno a Lui. A dispetto dell'apparenza essi sono estranei alla vita di Dio; sono morti dentro. La loro “apparenza” può confonderli con gli altri solo durante il tempo attuale, ma chi è rimasto nel suo stato di peccato e di morte, chi non ha conosciuto il rinnovamento e la vita che è offerta gratuitamente tramite il sacrificio di Cristo, verrà allontanato per sempre dalla Sua presenza. Si affrettino dunque a gridare a Dio per ricevere la vita eterna e per avere un posto nel cielo tutti coloro che fino ad oggi non lo hanno fatto.