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mercoledì 2 giugno 2021

Case

Dalle parti di Genova, lungo la costa, vi è un'abitazione la cui modesta apparenza presenta un notevole contrasto con le lussuose ville circostanti. Se vi avvicinate, potrete leggere al disopra della porta d'ingresso la seguente scritta: MORITURO SATIS ovvero, sufficiente per chi deve morire.

Questa formula esprime bene la saggezza del suo proprietario. Egli sa di essere solo di passaggio e di abitare lì momentaneamente, per un numero limitato di anni nell'attesa di “traslocare” o di “partire” come dice l'apostolo Paolo (Filppesi 1:23) per andare nel domicilio eterno; e vogliamo pensare che conosca questa dimora e che ne sappia la via. I vicini di quell'uomo invece, e come loro la maggior parte dei nostri contemporanei, si comportano come se dovessero vivere per sempre. Benché gli avvisi mortuari dei giornali o affissi sui muri lo ricordino loro ogni mattina, essi non vogliono tenere conto del fatto che “non abbiamo qui una città stabile” (Ebrei 13:14) e per quanto siano prudenti ed avveduti ad assicurarsi il loro “vivere” terreno, manifestano un'inconcepibile negligenza per tutto ciò che riguarda quello che vi è al di là della morte, cioè la loro definitiva dimora.

“Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore...io vado a prepararvi un luogo” Giov. 14:2. 

La Bibbia ci insegna che soltanto i figlioli di Dio avranno il diritto di abitare nella casa del Padre di cui parla il Signore e vi è un posto per tutti i suoi. Non c'è prezzo d'acquisto, non ci sono bollette da pagare, ne spese di manutenzione. Tutto è assicurato dal Padre. Tutto è pronto, preparato per la gioia eterna dei sui figli.