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martedì 1 giugno 2021

A PROPOSITO DI ROMANI 8:28-30

Dobbiamo prendere la Parola alla lettera; quando è scritto "tutte le cose", non dobbiamo escludere nulla, ma accettarlo con semplicità e fiducia. E' una grande consolazione per le nostre anime, come lo è Filippesi 4, quando afferma: "Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio"; e Marco 9: "Ogni cosa è possibile a chi crede"

In Romani 8, qual è il bene di quelli che amano Dio? Non è forse la realizzazione dei Suoi propositi a loro riguardo? In fin dei conti, dopo essere stati chiamati e giustificati, saremo glorificati. Quello è il proposito di Dio: che siamo resi conformi all'immagine di Suo Figlio; e noi siamo sulla via che conduce a quello scopo. Lo siamo in corpi malati, assoggettati ad ogni sorta di miserie e di prove, in un mondo nemico di Dio e di cui Satana è il capo. Noi siamo così esposti a difficoltà, lotte, tentazioni, a persecuzioni più o meno aperte e violente, in mezzo a una creazione che soffre e sospira. Là, il cuore è stretto in ogni modo, vedendo il male che si espande in ogni ambito. Nella nostra debolezza, spesso non sappiamo dove voltarci né che cosa domandare. E' vero che lo Spirito in noi intercede e traduce davanti a Dio i sospiri che provengono dal cuore, tuttavia la prova, la lotta, la sofferenza non mancano. Allora abbiamo quella preziosa dichiarazione dello Spirito Santo che consola ed incoraggia le nostre anime: "Tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio".

"Tutte le cose": quelle citate prima, anche quelle che non conosciamo, anche il male! Tutte sono volute da Dio o permesse da Lui, che tiene tutto nelle Sue mani. Senza il Suo volere non succede niente. "Tutte le cose" sono dirette da Lui, per concorrere al grande scopo che si è proposto per quelli che erano nel Suo pensiero e che Egli ha destinati alla gloria, cioè il loro bene, il loro vero bene. Il Suo scopo non è di liberarli, quaggiù, dalle prove e dalle sofferenze, ma di far cooperare tutte le cose a condurli là. Le cose possono essere dolorose, penose, ma noi possiamo dire che "è per il bene di quelli che amano Dio", dell'insieme di coloro che sono predestinati, chiamati, giustificati e presto glorificati.

Questo pensiero dovrebbe farci considerare con occhio più tranquillo e con cuore più calmo tutto ciò che ci capita, anche quel che è doloroso e che ci sconvolge! Questo pensiero dovrebbe elevarci al di sopra di tutto e farci attraversare tutte le circostanze della vita in pace. Che possiamo dire: Alla fine tutto è alla gloria di Dio, per il mio bene e per quello di tutti i santi.  

Prendete per esempio la storia di Giuseppe: guidate da Dio, noi vediamo che tutte le cose - anche le cattiverie dei suoi fratelli - cooperano al compimento dei disegni di Dio ed al bene finale della famiglia di Giacobbe.

Quando saremo nella luce della gloria, sarà bello, guardando indietro, vedere "tutte le cose", grandi o piccole, che hanno operato insieme al bene di quelli che amano Dio; che motivo di lode e di adorazione!