Gli occhi delle persone oggi sono sempre meno aperti sulle astuzie e sulla potenza di Satana e, sempre più spesso, questa cecità tocca anche noi credenti.
Dobbiamo riflettere su un punto, e cioè che il lavoro di Satana sta proprio in questo, mentre il Padre ci vuole forti e potenti, vera luce e sale del mondo, Satana, il maligno, il nostro nemico, ci vuole invece sottosviluppati e possibilmente spenti. Se il nemico non riesce ad impedire l’avvicinarsi di un anima e la sua conversione alla Buona Notizia, sa bene che deve cominciare da subito il lavoro nel neo convertito, per impedirne la crescita e la santificazione.
Così sempre più spesso si incontrano persone che si accontentano di arrivare alla salvezza, come se fosse il traguardo della vita, dopodiché tutto rimane come prima! In essi non si trovano né l’evidenza della nuova nascita né la potenza del Signore né l’entusiasmo o l’amore per Dio Padre e per gli altri.
Satana riesce così bene a chiudere gli occhi alle persone così che esse non arrivano a riconoscere e scoprire la sua azione nascosta, soprattutto dove egli preferisce agire, cioè nei cattivi pensieri, vecchi modi di fare e atteggiamenti, che possono essere peccaminosi e che rimangono nella nostra mente!
Il Signore stesso un giorno affermò: “Sta quindi attento che la luce che è in te non diventi tenebre” Luca 11:35.
Perché disse questo? A cosa si riferiva?
Abbiamo detto che c’è la luce in noi, che è la lampada dell’Eterno, che scruta tutti i più reconditi ambiti del nostro cuore (Pr 20:27). Stiamo parlando di noi. Se permettiamo alla Parola di Dio di illuminarci, essa, diviene la lampada attraverso il quale il Signore scruta il nostro cuore. Quando diamo spazio al peccato la luce se ne va, lasciando così spazio alle tenebre.
Le tenebre non calano all’improvviso, c’è sempre un passaggio graduale che manifesta che la luce si sta ritirando, lasciando così spazio pian piano all'oscurità.
Così è per noi: se iniziamo a tollerare l’oscurità, a tollerare qualche peccato magari chiamandolo “debolezza”, ecco che allora ci rendiamo vulnerabili all’assalto del nemico.
Una disubbidienza volontaria alla Parola di Dio, ma anche la superficialità nel servizio, l’indifferenza ai richiami della Parola o dei suoi servi, costituiscono la zona grigia in cui la Luce lascia il posto alle tenebre spirituali. Un lavoro paziente che il nemico svolge con solerzia nei confronti di ogni credente.