Potrebbe esserci qualcosa di più importante di ciò che il Signore Gesù dice? Questa parola, non è forse l’espressione della volontà divina? È da questa parola che sono stati formati i mondi, ed essa ha ovunque e sempre la stessa potenza. La Parola senza la quale “neppure una delle cose fatte è stata fatta” era lì, in forma umana. “In questi ultimi giorni (Dio) ha parlato per mezzo del Figlio”, e ciò che il Figlio diceva era “spirito e vita” (Giovanni 6:63). Nella discussione coi Giudei che segue il miracolo della guarigione del paralitico di Betesda, il Signore identifica le sue opere con l’attività stessa di Suo Padre (v. 17 e 18) e afferma: “Io non posso far nulla da me stesso… perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (5:30).
Questa volontà trova la sua espressione nella Sua parola. Dio parla tramite il Figlio e Gesù è assolutamente colui che afferma di essere (8:25), in tutte le Sue parole e in ogni occasione. Le tante guarigioni operate per mezzo della parola del Signore sono risultati di questo lavoro meraviglioso del Padre e del Figlio. La stessa Parola dona la vita eterna a chi l’ascolta e crede a Colui che ha inviato Gesù (v. 24), fa vivere quelli che, spiritualmente morti, l’ascoltano (v. 25), e un giorno farà uscire coloro che sono nelle tombe (v. 28). Pietro ha detto: “Tu hai parole di vita eterna” (Giovanni 6:68), e Gesù dichiara ai discepoli: “Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata” (15:3).
Non ci fermeremo mai abbastanza per ascoltare questa Parola che opera; essa è vivente e operante in qualunque forma intervenga. Essa non insegna solamente, per quanto questo sia importante. Essa opera. Non la si può ricevere mediante uno sforzo intellettuale, ma tramite l’obbedienza che deriva dal credere.
A. Gibert
