Molti van dicendo: “Chi ci farà vedere la prosperità (o il bene)?” O SIGNORE, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto! Tu m’hai messo in cuore più gioia di quella che essi provano quando il loro grano e il loro mosto abbondano.
Salmo 4:6-7
2. Chi ci farà vedere il bene?
Questo
era ciò che si chiedevano i contemporanei del re Davide già circa tremila anni
fa. Ed è ancora l’interrogativo che ci poniamo oggi quando vediamo il male che
c’è in noi e attorno a noi. Questa domanda ne presume un’altra: Cos’è il bene?
Si tratta forse di una nozione relativa che dipende dall’apprezzamento
personale di ognuno di noi?
La
Bibbia ci dice che il bene si trova in Dio, e in Lui solo. È l’espressione della Sua bontà, della
Sua benedizione. Bene e felicità sono associati a tal punto che la stessa
parola ebraica può essere tradotta nei due modi. Chi ci farà vedere il bene?
Chi ci farà vedere la felicità?
L’uno
e l’altra li vedremo se incontriamo Dio, per mezzo della fede. Conosceremo Dio
e la Sua bontà andando a Lui così come siamo, semplicemente riconoscendo i
nostri errori, aprendo il nostro cuore a Lui. Allora, per mezzo dello Spirito
Santo, conosceremo una gioia nuova, profonda e vera, grazie a una coscienza
liberata.
Al
tempo del re Davide, il mosto e il grano erano simboli di prosperità. Ma questo
Salmo ci dice che c’è una gioia ancora più grande di quella che può dare il
benessere. È
la gioia che proviene da Dio. È
la gioia legata alla Sua presenza, quella di essere amati da Lui, unita alla serena fiducia che Egli si prende cura di
noi. Se questa gioia ci riempie, allora possiamo, per mezzo della potenza
dello Spirito Santo, essere un mezzo di benedizione per altri.