Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

mercoledì 30 giugno 2021

Dio esiste?

Anche se ne conosciamo già la risposta, potremmo porci la domanda: “Ma Dio esiste davvero?” Molti uomini – forse tutti? – se la sono posta e, per semplificare, potremmo così schematizzare le risposte.

NO – è la risposta dell’ateo (dal greco a=senza + theos=dio). E’ quella di chi ritiene che tutto sia frutto del caso, che nulla abbia veramente un senso se non nel tempo presente. Eppure, dire che l’universo si è formato per caso non ha senso: contraria all’evidenza secondo cui le cose non si dispongono autonomamente in sistemi ordinati, come lo è il creato. Com’è possibile che persone intelligenti affermino che Dio non esiste? In realtà, anche se lo negano razionalmente, nel loro inconscio sanno che Dio c’è. 

NON SO – è la risposta dell’agnostico (dal greco a=senza + gnosis=conoscenza), quella di chi non ritiene di avere gli strumenti per comprendere se Dio esiste o meno. È normale avere dubbi. Ci sono così tante cose in questo mondo che non comprendiamo! Spesso la gente dubita dell’esistenza di Dio perché non comprende o non è d’accordo con le cose che Egli fa e permette ma molto spesso nascondono questa consapevolezza perché ammettere l’esistenza di Dio è riconoscere che esiste qualcuno di più grande di noi, al quale dovremo prima o poi rendere conto. 

SI, MA – è la risposta di quelli che hanno la sensazione – forse anche la convinzione – che “un” Dio esista ma che lo considerano lontano da loro, troppo severo, superato dall’evolversi della società e dei costumi. Quelli che vorrebbero un Dio secondo un loro schema, che si guardano bene dall’approfondire meglio la questione e mettere in discussione sé stessi. “Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa…” (Romani 1:28).

SI, E – Siamo noi, siete voi (spero). Quelli che non solo credono in Dio ma anche a Lui, alle sue parole, alle sue promesse, a quanto di sé ha rivelato nella Bibbia. Che lo riconoscono come Creatore di ogni cosa. Che credono ami l’essere umano e per questo ha mandato il suo Figlio Gesù a compiere l’opera della croce: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16.).

Dio, quindi, oltre che esistere non è un Dio distante che si disinteressa dei problemi dell’uomo ma è un Dio che agisce. 

Basta leggere i primi versetti della Bibbia per vedere questo. “Nel principio Dio creò…Dio disse: «Sia luce!» E luce fu” (Genesi 1:1,3) ponendo nella creazione ha posto anche un’impronta della sua gloria: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani.” (Salmo 19:1). Leggiamo anche “Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose?” (Isaia 40:26). Guardando le stelle, comprendendo la vastità dell’universo, osservando le meraviglie della natura, vedendo la bellezza di un tramonto, scopriamo che tutte queste cose indicano un Dio Creatore. Se queste cose non fossero sufficienti, ci sono prove di Dio anche nel nostro cuore. Ecclesiaste 3:11 ci dice: “Egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità …”. C’è qualcosa nel profondo del nostro essere che riconosce che c’è qualcosa al di là di questa vita e di questo mondo. Possiamo rinnegare questa conoscenza a livello intellettuale, ma la presenza di Dio in noi e attraverso di noi è ancora lì. Nonostante tutto questo, la Bibbia ci avverte che alcuni rinnegheranno comunque l’esistenza di Dio: “lo stolto ha detto in cuor suo: ‘Non c’è Dio’” (Salmo 14:1).

Oltre alle argomentazioni bibliche in favore dell’esistenza di Dio c’è l’argomentazione teleologica, secondo la quale poiché l’universo mostra un progetto talmente straordinario, questo debba avere uno scopo e pertanto deve esserci un Progettista divino. Per esempio, se la Terra fosse anche a poche centinaia di miglia più vicino o più lontano dal Sole, non sarebbe in grado di mantenere buona parte della vita che si trova su di essa. Se gli elementi della nostra atmosfera fossero diversi anche di qualche punto percentuale, morirebbe ogni cosa vivente sulla terra. Le probabilità che si formi per caso una singola molecola proteica sono 1 su 10243 (cioè 10 seguito da 243 zeri). 

Nonostante tutto questo, la Bibbia ci dice che le persone rifiuteranno la chiara e innegabile conoscenza di Dio, credendo invece nella menzogna. In Romani 1:25 è scritto: “Essi […] hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen”. La Bibbia afferma anche che le persone sono inescusabili per il fatto di non credere in Dio: “Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili” (Romani 1:20). Alcuni affermano di non credere in Dio perché “non è scientifico” o “perché non ci sono prove”. Il vero motivo è, come abbiamo visto, che quando si ammette che esiste un Dio, ci si deve anche rendere conto di essere responsabili verso di Lui e di avere bisogno del Suo perdono: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio.” (Romani 3:23). Se Dio esiste, allora siamo responsabili, nei suoi confronti, delle nostre azioni. Se Dio non esiste, allora possiamo fare tutto quello che ci pare senza doverci preoccupare di un Dio che ci giudica. Dio esiste e, in definitiva, lo sanno tutti. Il fatto stesso che alcuni tentino così accanitamente di confutarne l’esistenza è di fatto un’argomentazione in favore della Sua esistenza. 

Infine, un’ultima argomentazione in favore dell’esistenza di Dio. Come faccio a sapere che Dio esiste? Lo so perché Gli parlo quotidianamente. Non Lo sento rispondermi in modo udibile, ma percepisco la Sua presenza, sento la Sua guida, conosco il Suo amore, desidero la Sua grazia. Sono successe delle cose nella mia vita che non hanno altra possibile spiegazione se non quella dell’intervento di Dio, il quale mi ha salvato in modo così miracoloso, cambiandomi la vita, che non posso fare a meno di riconoscerne e lodarne l’esistenza.

Eppure, come abbiamo visto, tutti questi argomenti, per quanto fondati, non bastano a far sì che tutti gli uomini rispondano “Sì, e…” alla domanda sull’esistenza di Dio. La sola logica, la filosofia, l’intelligenza non sono sufficienti. L’unica base su cui fondare la nostra convinzione sull’esistenza di Dio, lo ripetiamo, è la fede: “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.” (Ebrei 11:1).