In quel tempo Gesù prese a dire: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli”.
Matteo 11:25
La semplicità
dell’Evangelo (1)
L’Evangelo è la buona notizia di Dio
annunciata ai peccatori, vale a dire a noi tutti. L’apostolo Paolo dice che con
la venuta di Cristo “la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata”
(Tito 2:11). Come può quindi l’Evangelo essere difficile da comprendere, come
alcuni sostengono? Esso non è affatto difficile; la difficoltà sta nei nostri
cuori attaccati più alle cose visibili che alle cose eterne. Ecco alcuni esempi
dell’incontestabile semplicità dell’Evangelo.
Cosa c’è di più semplice della
dichiarazione che troviamo in Giovanni 3:16: “Dio ha tanto amato il mondo, che
ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma
abbia vita eterna”? Nulla di più facile da capire e, nello stesso tempo, nulla
di più importante, poiché riguarda la vita eterna. Dio, l’Essere supremo e
Onnipotente, il Dio santo e giusto, si è rivelato come un Dio d’amore. Non è un
Dio indifferente, insensibile, lontano, nascosto nelle profondità
dell’infinito, che non si preoccupa delle Sue creature, ma è un Dio che ci ama
e che l’ha dimostrato concretamente, come vedremo domani.
Chi potrebbe dire di non
comprendere le parole “Dio ha tanto amato?” La grandezza del Suo amore è
espressa con la parola “tanto”, e così doveva essere se pensiamo a chi sono i
destinatari di questo grande amore di Dio: è il mondo, cioè l’insieme di tutti
gli esseri umani, che a causa del peccato, sono separati da Lui e condannati
alla morte eterna, alla perdizione. Non comprendiamo forse che il messaggio
dell’Evangelo è rivolto ad ognuno di noi?
(segue domani)