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sabato 1 giugno 2024

Capovolgimento

“Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri”  Efesini 2:1-3.

Questo capitolo si apre su uno scenario di desolazione: noi non siamo altro che cadaveri spirituali che giacciono nella valle della morte. Morti a causa delle nostre colpe e dei nostri peccati, cioè eravamo privi di vita dinanzi Dio. Quando pensiamo ad un cadavere, pensiamo ad un essere inerte, innocuo, senza reazioni. Ma qui ci viene ricordato che noi invece oltre ad essere morti conducevamo un'esistenza attivamente negativa ed eravamo  corrotti e seguivamo l'andazzo di questo mondo.

Io non posso santificarmi, né espiare il peccato; non posso rendere giusto ciò che è sbagliato, né puro ciò che impuro o santo ciò che è empio. Sono quindi privo si speranza?

“Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo” v.4-5.

Ma Dio... qui viene introdotto un fatto inatteso, straordinario e indica che è avvenuto un cambiamento eccezionale, il ribaltamento da un destino misero alle indicibili gioie del regno del Figlio di Dio. 

La fine del capitolo non soltanto ci trova assisi in Cristo nei cieli ma, altresì, a formare una dimore di Dio attraverso lo Spirito. Tutto questo è esclusivamente dovuto al fatto che Egli sia ricco in misericordia. Prima di esercitare il giudizio Egli agisce in maniera unica offrendo soccorso al miserabile ed interviene verso questi nel suo grande amore. In questo si distingue Dio dall'uomo. L'essere umano cerca innanzi tutto la soddisfazione di se stesso. L'amore di Dio invece cerca la felicità dell'oggetto amato. Il suo intervento è triplice:

Ci ha vivificati (v.5).

Ci ha riuscitati con Cristo (v.6).

Ci ha fatti sedere nel cielo in Gesù Cristo (v.6).