“Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato”.
Luca 15:32
“Credi nel Signore Gesù, e
sarai salvato”.
Atti
16:31
Semplicità
dell’Evangelo (3)
Prendiamo ancora un esempio tra gli
insegnamenti di Gesù. Un figlio chiede al padre la sua parte di eredità per
servirsene a suo piacimento (parabola del figlio prodigo, Luca 15:11-32). Se ne
va in un paese lontano e dissipa tutti i suoi averi vivendo dissolutamente.
Così, si ritrova nella miseria e rischia di morire di fame. Allora si ricorda
della casa paterna e, spinto dal pentimento, si mette in cammino per tornare
dal padre, confessare il suo peccato e chiedere di essere trattato come un
servo e non più come un figlio, perché non si riteneva più degno. Ma il padre
lo vede quando è ancora lontano e, mosso a compassione, gli corre incontro, gli
si getta al collo e lo copre di baci ancor prima che egli abbia il tempo di
dire qualcosa riguardo al suo stato e alle sue intenzioni; ordina che lo
vestano con l’abito più bello e lo introduce in casa dove fa preparare un
banchetto, perché il figlio “era morto ed è tornato in vita”.
Anche questo racconto è molto semplice da
capire. Il figlio rappresenta con tutta evidenza il peccatore, l’uomo che si
allontana da Dio per fare la propria volontà. Egli è come “morto”. Il padre è
Dio che, nel suo amore, viene incontro al peccatore pentito, lo accoglie con
tenerezza, lo perdona, lo salva e gli
dona la vita, riempie di pace e di gioia il suo cuore e lo introduce nella
Sua intimità.
Ecco cos’è l’Evangelo. L’amore di Dio vi
risplende ovunque. È di una tale semplicità che anche un bambino può capirlo e
riceverlo. Se la tua intelligenza ti impedisce di accettare ciò che ti sembra
difficile, oppure “troppo semplice”, diventa come un piccolo fanciullo e il
Signore ti riempirà il cuore!