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venerdì 7 giugno 2024

La reazione del Faraone

“Il faraone volse loro le spalle, se ne andò a casa sua e non fece nessun caso nemmeno di questo” Esodo 7:23.

La prima piaga si era appena abbattuta sul paese d'Egitto. "Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto", " il cuore del Faraone si indurì e non diede ascolto alle parole di Mosè e Aaronne". Quale è stata la  reazione conseguente a questo indurimento del cuore? Innanzitutto è detto che "volse loro le spalle". 

Voltare le spalle a qualcuno, implica una volontà determinata  a  prendere una direzione opposta. 

Nel campo spirituale il comportamento del Faraone è espressione di qualcuno che non vuole ascoltare, volta le spalle a Dio, non si vuole fermare, non vuole riflettere su quanto sta accadendo. 

È l'atteggiamento di alcuni uomini moderni di fronte agli attuali accadimenti. Esclamano con forza degli slogan. Il mondo deve andare avanti! Non ci possiamo fermare! Bisogna ripartire! Guardiamo al futuro! Non possiamo piangerci addosso. Ci si preoccupa del crollo del PIL, di come far riprendere l'economia, di quale manovra attuare, di come continuare a produrre per non cadere in profonda recessione. Umanamente tutti questi aspetti sono legittimi e importanti, bisogna occuparsi di queste cose, ma sembra non esserci spazio per una riflessione, per una presa di coscienza. Al Faraone dava fastidio la vista del sangue con quello che implicava: pesci morti, Nilo inquinato, acqua imbevibile. All'uomo dà fastidio la vista della morte, dà fastidio il pensiero che le risorse in cui confidava, di cui il fiume Nilo è espressione, non gli siano di alcuna utilità. All'uomo disturba il rischio che anche i beni primari, rappresentati dall'acqua, possano venire meno. 

Dà fastidio la vista della morte? Danno fastidio quei bollettini quotidiani con il numero dei decessi? Quando qualcosa disturba ci si volge da un'altra parte. 

Da un certo punto di vista si voltano le spalle verso tutti questi messaggi che Dio  vuole dare, verso quelle profonde riflessioni a cui Lui vuole portare l'uomo e "si torna a casa" . Ci si immerge nelle cose di sempre. Ci si proietta verso il futuro… senza Dio. Con l’atto di voltare le spalle si intraprende un cammino in una direzione opposta, opposta a Dio! 

Qualcuno dice: “Adesso siamo in questa situazione, ma dobbiamo preoccuparci per il dopo".

Di quale dopo siamo preoccupati? Del ripristino della normalità? Della ripresa economica? Del mantenimento del posto di lavoro, del nostro tenore di vita?

Tutte queste cose ribadiamo che umanamente sono  legittime; però c'è un dopo che ci dovrebbe preoccupare di più. Cosa succederà dopo che avremo lasciato questa vita? Cosa sarà di noi dopo la morte?

Sono domande fastidiose che l'uomo vuole eludere. Invece  in momenti dove sentiamo parlare così spesso di morte, si dovrebbe riflettere su di essa e sulla nostra sorte eterna. 

Il versetto citato si conclude in maniera lapidaria. 

Faraone "non fece caso nemmeno a questo". 

Nemmeno, questo termine rafforzativo indica almeno due cose. La prima è che Dio aveva già parlato al Faraone in altre occasioni. La seconda è che questo avvenimento era qualcosa di estremamente eclatante nella sua gravità, nonostante ciò il sovrano d'Egitto non si è smosso. 

Lo stesso si potrebbe dire per l'uomo di oggi. Sta vivendo una situazione storica particolare, mai vissuta, che rivela i suoi limiti, la sua impotenza, la sua incapacità di governare gli eventi e non ci fa caso. 

Dio invita l'uomo a ravvedersi. Oggi è ancora giorno di grazia. Dio chiama. Dio vuole sensibilizzare l'uomo. 

"Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?"  Romani 2:4. 

Disprezzare la bontà di Dio, quella bontà che spinge al ravvedimento. Che terribili conseguenze ha questo rifiuto! 

" Tu, invece, con la tua ostinazione e con l'impenitenza del tuo cuore, ti accumuli un tesoro d'ira per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio"  Romani 2:5. 

Riflettiamo, ascoltiamo la voce di Dio!

Dio parla oggi al cuore dell'uomo attraverso degli eventi drammatici, come ha fatto un giorno con il Faraone. Non voltiamo le spalle al suo amore, facciamo caso agli appelli della sua grazia. Guardiamo a Cristo, guardiamo alla croce, crediamo al suo sacrificio d'amore, in questo modo saremo riconciliati con Dio e avremo il perdono dei peccati. 

"… poiché egli dice:... Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!"  2 Corinzi 6:2.