Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità.
1 Giovanni 3:18
Ma mettete in pratica la parola
e non ascoltatela soltanto.
Con le mie opere ti mostrerò la
mia fede.
Giacomo
1:22; 2:18
Una fede autentica
Nel 1869, Henri Stanley, corrispondente del
“New York Herald”, giornale ricco di articoli sensazionali, riceve una missione
da parte del direttore: “Trovare David Livingstone”, il missionario esploratore
dichiarato scomparso in Africa Equatoriale dal 1866, mentre era alla ricerca
delle sorgenti del Nilo.
Nel novembre 1871, Stanley ritrovò
Livingstone. Ecco cosa scrisse nei suoi appunti: “L’ho visto e l’ho ascoltato.
Studiare la sua persona lasciando in ombra il lato religioso sarebbe ingiusto e
incompleto. Livingstone è un missionario, ma la sua religione non è di tipo
teorico; è fatta di poche parole, ma accompagnate da una pratica seria e
continua, volta sempre in favore degli altri. Il rispetto e l’amore regolano la
sua condotta, non solo verso i suoi servitori, ma verso tutti quelli che lo
avvicinano. Un santo timore di Dio ha addolcito la sua natura ardente, la sua
volontà inflessibile, e ha fatto di quell’uomo energico il maestro più
indulgente, il compagno più socievole. Tutte le domeniche Livingstone riunisce
i suoi compagni, legge loro un capitolo della Bibbia, poi pronuncia un breve
discorso riferendosi al brano appena letto. Le sue poche parole pronunciate in
Kisahouahili, la lingua del posto, vengono ascoltate con grande interesse.”
Di Livingstone, esploratore celebre per la
scoperta delle cascate Vittoria, ci piace ritenere soprattutto la sua fede in azione. Missionario
instancabile, imitatore di Cristo suo Salvatore, fu trovato morto in ginocchio
nella sua tenda; morto mentre stava pregando!