Immagina di avere un pomeriggio libero e di leggere su di una locandina che nella tua città sarà aperta al pubblico una mostra fotografica del tutto particolare.
“Straordinaria mostra fotografica dal titolo: canne rotte e lucignoli fumanti”.
La dicitura ti incuriosisce, non sai cosa pensare e così decidi di andarla a vedere.
Varchi la soglia e seguendo le indicazioni ti trovi in un lungo corridoio buio. Man mano che avanzi le pareti vicino a te s'illuminano mettendo in mostra varie foto.
La prima è una foto in bianco e nero e ritrae un lebbroso. E' chino, ricurvo, entrambe le mani protese in avanti sono avvolte da stracci. Il suo volto è coperto da bende a eccezione fatta per due occhi pieni di dolore. Sotto riporta una dicitura: Se tu vuoi puoi mondarmi.
Di fianco, viene riprodotta una donna. Il suo corpo è fragile e la sua pelle pallida. Ha la disperazione negli occhi e cerca di afferrare le vesti di una figura immersa nella folla.
Sotto è scritto: Se riuscissi solo a toccare le sue vesti.
Sopra ogni opera compare la stessa scritta: Canne rotte e lucignoli fumanti.
Ti accorgi avanzando che la galleria è immensa e interamente ripiena di foto.
In una foto poco distante ritrae un paralitico posto sopra un giaciglio che viene calato giù
in mezzo ad una casa troppo affollata. La didascalia riporta: Va la tua fede ti ha salvato.
Proseguendo arrivi davanti alla tua foto e sopra la stessa scritta: Canne rotte e lucignoli fumanti.
Non sei diverso dagli altri.
Non eri meno bisognoso di loro.
Per te è stato pagato lo stesso prezzo.
La canne rotte sono oggetti inutili, non servono a niente. Non le puoi intagliare, lavorare, per costruirci anche un semplice oggetto decorativo. Sono prive di valore.
E i lucignoli fumanti, non producono luce e sono addirittura fastidiosi.
Tu eri così.
Adesso però il tuo ritratto compare in una galleria straordinaria che contiene solo opere d'arte.
Ricordalo.