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venerdì 28 giugno 2024

Resurrezione

Gesù Cristo: è evidente che la risurrezione ha un grande significato, perché attesta che egli è un personaggio unico. E' entrato in questo mondo in modo soprannaturale e lo ha lascito nello stesso modo. La sua nascita fu naturale ma il suo concepimento fu soprannaturale; la sua morte fu naturale, ma la sua risurrezione fu soprannaturale.

Nel Nuovo Testamento il Signore non predisse mai la sua morte senza aggiungere che sarebbe risorto e sempre descrisse la sua futura risurrezione come un “segno”.

“Ma egli rispose loro: Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona” Matteo 12:39.

Paolo scriverà nell'epistola ai Romani: “dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore”  Romani 1:4.

Ma i discepoli credettero a ciò che il Signore aveva rivelato loro?

“Allora Gesù disse loro: O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette!” Luca 24:25.

Il Signore era morto, si era provveduto alla sua sepoltura e nessuno si aspettava nessun seguito a questo fatto. Diamo uno sguardo agli avvenimenti.

Le donne che si erano recate al sepolcro per la sepoltura, trovata la tomba vuota se ne fuggirono via “prese da tremito e da stupore” (Marco16:8).

Quando Maria Maddalena e le donne riferirono che “viveva” ai discepoli, essi “non lo credettero” (Marco16:11) e “quelle parole parvero loro un vaneggiare” Luca 24:11.

Gesù apparve in mezzo a loro, ed “essi smarriti e impauriti, pensavano di vedere uno spirito” (Luca 24:37), tanto che Gesù “li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore” Marco16:14.

Tommaso era fermissimo nel suo rifiuto di credere, a meno che non potesse realmente vedere e toccare le ferite lasciate dai chiodi (Giovanni 20:24-25).

Quando il Signore si incontrò con i discepoli sui monti della Galilea che aveva loro designato “l'adorarono, alcuni però dubitarono” Matteo 28:17.

Occorse molta pazienza da parte del Signore per far si che questo avvenimento così importante e così straordinario potesse essere creduto dai suoi.

Il Signore fu visto risorto in almeno dieci occasioni da quelli che Pietro chiama “testimoni prescelti da Dio” in Atti 10:41. Apparve a Maria Maddalena (Marco 16:9), alle donne che tornavano dal sepolcro (Matteo28:9), a Pietro (Luca 24:34), ai due discepoli sulla via d'Emmaus (Luca 24:13-35), ai dieci riuniti nell'alto solaio (Luca 24:36-42), agli undici incluso Tommaso (Marco16:14), a più di cinquecento fratelli in una volta (1 Corinzi 15:6), a Giacomo (1 Corinzi 15:7), ad alcuni discepoli sulla riva del mare di Galilea (Giovanni 21), a molti quando avvenne l'ascensione (Atti 1:6-12) e come ultimo della lista anche a Paolo (1 Corinzi 15:8). Tutto ciò avvenne, come abbiamo notato, in luoghi e situazioni diverse.

La sua risurrezione è un avvenimento tanto importante quanto lo è la sua morte in croce.

La verità e la realtà della risurrezione caratterizza in maniera unica il cristianesimo. Nel mondo vi sono tante religioni e molte si richiamano agli insegnamenti morali e altruistici dei loro fondatori; però questi, nonostante tutto ciò che possono aver insegnato o fatto di positivo, ora giacciono in una tomba. La loro predicazione e i loro insegnamenti si limitano all'esistenza terrena: non hanno prospettiva, né speranza futura.

Mentre il sepolcro di Gesù Cristo è vuoto.

Se il Signore non fosse risuscitato, se fosse rimasto nella tomba, quale fede potremmo nutrire in Lui, dopo tutti i suoi insegnamenti? La sua morte non avrebbe alcun valore ne la sua promessa di essere andato a prepararci un luogo (Giovanni 14:1).

“se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati” 1Corinzi 15:17.

Senza risurrezione siamo ancora in piena schiavitù, immersi ancora nei nostri peccati.