Ma poi dissero fra di loro: “Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo!”
2 Re 7:9
Quanto sono belli, sui monti, i
piedi del messaggero di buone notizie, che annuncia la pace, che è araldo di
notizie liete, che annuncia la salvezza.
Isaia
52:7
Buone notizie, cattive notizie
Giunto all’età di 90 anni, il “re del
petrolio” J.D. Rockefeller pare non sopportasse più la minima emozione; i suoi
fecero anche stampare, appositamente per lui, un’edizione speciale del suo
giornale epurata da tutte le cattive notizie. Quel quotidiano su misura era
composto di pochissime pagine!
Ogni mattina i quotidiani trasmettono ai
lettori la loro razione quotidiana di informazioni desolanti: conflitti, fame,
catastrofi, colpi di stato, violenze, omicidi… Sotto questo aspetto, il
giornale di oggi assomiglia molto a quello di ieri e assomiglierà
inevitabilmente a quello di domani, perché tutti i buoni propositi per
migliorare l’umanità sono illusori.
E allora? Non rimane nulla in cui sperare,
nulla di cui ci si possa rallegrare? Sì, noi conosciamo una “buona notizia”. È
stata annunciata da angeli ai semplici pastori di Betlemme: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore” (Luca
2:11). Poco più tardi, un uomo fedele, di nome Simeone, prese Gesù tra le
braccia e disse: “I miei occhi hanno visto la tua salvezza…” (Luca 2:30).
Gesù stesso lesse nella
sinagoga un testo del profeta Isaia che lo riguardava: “Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per
evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai
prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli
oppressi”. E aggiunse: “Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi
udite” (Luca 4:18, 21). Gesù è la nostra sola speranza.