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martedì 22 luglio 2014

22 Luglio

Presso la croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre... Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: "Donna, ecco tuo figlio!" Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!" E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua.
Giovanni 19:25-27

"Ecco tuo figlio… ecco tua madre!" (III)

Nella sua prima frase sulla croce, Gesù domanda il perdono per coloro che lo hanno crocifisso. Nella seconda, per la sua grazia, trasforma un omicida in uno dei suoi compagni nel cielo. Nella terza, affida teneramente sua madre al suo discepolo Giovanni. 
Come non essere toccati dall’affetto e dalle cure che Gesù, nonostante le sofferenze crescenti, ha dimostrato a sua madre? Che delicatezza in mezzo all’odio che lo circondava! Ma pure, che dignità! perché Gesù è "il Signore" di sua madre come del suo discepolo. Non è un morente che dipende dalla bontà dei suoi, ma un figlio amorevole che tiene conto dei futuri bisogni di sua madre. 
Gesù ha pronunciato questa terza frase prima di entrare nelle tre ore di tenebre dell’abbandono di Dio. Anche i legami terreni più legittimi, quelli di un figlio verso sua madre, dovevano essere spezzati. Gesù doveva entrare da solo nel luogo in cui Dio stava per giudicare il peccato del mondo. 
Sembra che Giovanni prenda subito Maria in casa sua e che la madre di Gesù non assista alla morte del figlio. In compagnia dei discepoli di Gesù ella troverà una dolce consolazione, dopo i tanti dolori che le erano stati predetti (Luca 2:35). La troveremo, dopo la risurrezione e l'ascensione del Signore, insieme al gruppo di credenti che, con agli apostoli, aspettavano in preghiera la venuta dello Spirito Santo, che li avrebbe uniti per formare il primo nucleo di quella che sarà la Chiesa del Signore (Atti 1:14).