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giovedì 10 luglio 2014

Melchisedec- Ebrei 7:1/10

·         Chi è Melchisedec?
È un personaggio particolare del Vecchio Testamento, perché è allo stesso tempo re e sacerdote. Tutto ciò che sappiamo di lui si racchiude in quattro versetti (Ge 14:18/20), ma assume un’importanza straordinaria alla luce dell’epistola agli Ebrei in quanto è un tipo della persona di Cristo.

·         Re e sacerdote
Il suo nome significa: “re di giustizia” ed era re di Salem, cioè: “re di pace” (2) il che ci parla della gloria di Cristo poiché la giustizia e la pace saranno i due grandi caratteri del Suo regno milleniale.
Era sacerdote “dell’Iddio altissimo”, titolo confermato da Davide in un Salmo che presenta il Messia (Sl 110:4) e, questo stesso versetto, è ripreso per cinque volte dall’autore della nostra epistola, che lo applica sempre a Cristo (5:6 e 10 – 6:20 – 7:17  e 21).
Melchisedec è presentato come essendo senza genealogia e per questo rassomigliato al Figliolo di Dio (3). Come Cristo ha entrambe le funzioni di re e sacerdote. Questa gloria di Cristo sarà resa visibile durante il regno milleniale, così come dichiara il profeta: "Ecco un uomo, che si chiama il Germoglio … si siederà e … sarà sacerdote sul suo trono" (Za 6:12/13).

·         Più grande di Abramo
I Giudei erano fieri di avere per padre Abramo e lo tenevano in grande stima in quanto depositario delle promesse (Mt 3:9 – Gv 8:33 e 39),7 pur tuttavia Melchisedec gli è superiore, come è superiore a Levi per le quattro ragioni menzionate nei versetti da 4 a 10:
G  Ha ricevuto la decima da Abramo che attraverso quest’atto gli riconosce la preminenza ed il diritto ad essa.
G  I Leviti avevano il diritto a ricevere la decima dal popolo, ma, allorché Abramo la dà a Melchisedec è come se anche Levi lo avesse fatto (10) riconoscendo anch’egli la superiorità del sacerdozio di Melchisedec.
G  Abramo è il depositario delle promesse di Dio e, nonostante questa dignità, è benedetto da Melchisedec (7).
G  I Leviti erano persone mortali ed altri sacerdoti rimpiazzavano coloro che morivano in contrasto con Melchisedec di cui si attesta che vive (8).

L’autore dell’epistola, poco a poco, smonta le argomentazioni che avrebbero potuto lasciar credere a questi credenti Giudei divenuti cristiani che il giudaesimo, coi suoi grandi personaggi, sia di una qualche utilità per la loro salvezza  eterna.
I credenti sono ricolmi delle benedizioni di Cristo, il divino Melchisedec, al quale offriamo le nostre decime, cioè tutto ciò che Gli offriamo riconoscendo la Sua autorità.
Più saremo coscienti della Sua maestà più noi desidereremo “piacergli in ogni cosa” (Cl 1:10).


                D.C.