Contrariamente alle sue abitudini (Ro 16:22),
Paolo scrive quest’epistola di sua propria mano (1). Le ragioni possono essere
ricercate sia nella preoccupazione per il pericolo spirituale che minacciava i
Galati sia nell’affezione che sicuramente provava per loro.
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Un avvertimento
Paolo aveva fatto notare più volte l’attività
nefasta delle persone che volevano riportare i credenti alle ordinanze della
legge e dare, così, importanza a ciò che l’uomo fa nella sua carne e,
terminando quest’epistola, denuncia i reali motivi di questi falsi dottori: “vogliono far bella figura nella carne” e
“non essere perseguitati a causa della
croce di Cristo” (12).
Era in particolare da parte dei Giudei che i
neo-convertiti incontravano difficoltà e persecuzione, ma se i cristiani
avessero accettato queste loro imposizioni allora avrebbero potuto essere
considerati una delle tante sette del giudaesimo e venire tollerati.
Paolo afferma, inoltre, che anche coloro che
erano circoncisi (13) non osservavano
la legge, non erano sinceri nel loro modo d’agire, ma cercavano un loro
successo personale, mondano e settario.
Portando altri a farsi circoncidere avrebbero
aumentato il loro prestigio personale presso i Giudei. Dunque, non agivano per
la salvezza o il bene delle anime ma per potersi vantare dei loro successi.
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Un esempio
Paolo, in passato, aveva ricercato, ed
in parte ottenuto, onore e gloria sul
piano religioso (Fl 3:6), ma alla conversione sulla via di Damasco era stato
completamente trasformato.
Questo non
significava che non attendeva più nessuna gloria: attendeva quella che gli
avrebbe riservato il Signore (2 Ti 4:8) ed il suo vanto era nel Signore (1 Co
1:29/31) e nella Sua croce (14).
Alla croce
Dio aveva giudicato gli uomini peccatori ed il sistema che essi avevano
stabilito sotto l’influenza di Satana. Crocifiggendo il Signore, il mondo aveva
pronunciato la propria condanna. Per questo Paolo può dire: “il mondo, per me, è stato crocifisso ed io
sono stato crocifisso per il mondo” (14).
Benché
questa sia una verità a causa della nostra identificazione con Cristo alla
croce, Paolo l’esprime in modo personale, come dandosi ad esempio,
realizzandola pienamente nell’energia della fede per mezzo dello Spirito Santo.
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Una regola
Poiché i
Galati erano attratti dalle regole, Paolo ne fornisce una: esiste ora una nuova
creazione, per la croce del nostro Signore Gesù Cristo, e tutto ciò che
appartiene al passato ed al mondo è arrivato al termine. Coloro che fanno parte
di questa nuova creazione possono gloriarsi della croce che è divenuta la base
e la sorgente di ogni benedizione.
Facciamo tesoro di questo
avvertimento, seguiamo quest’esempio e viviamo in questa regola!
D.C.