Luca 24:34
(Pietro disse ai Giudei:) "Voi rinnegaste il Santo, il Giusto… e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti. Di questo noi siamo testimoni".
Atti 3:14-15
Una risurrezione trionfante
Gesù aveva detto più volte ai suoi discepoli: “Bisogna che il Figlio dell’uomo soffra molte cose e… sia ucciso, e risusciti il terzo giorno” (Luca 9:22; 18:33); e così avvenne. Ma essi restavano scettici, domandandosi addirittura cosa volesse dire.
Tuttavia non mancavano degli esempi di risurrezione. Già nell’Antico Testamento, alcuni uomini di Dio – Elia (1 Re 17:21-23), Eliseo (2 Re 4:35) – avevano riportato in vita dei morti. Gesù stesso per tre volte aveva ridato la vita sotto gli occhi dei suoi discepoli: alla figlia di Iairo (Matteo 9:25), al figlio della vedova di Nain (Luca 7:15), infine a Lazzaro, fratello di Marta e Maria (Giovanni 11:44).
La risurrezione è un fatto accertato. Riguardo a quella di Gesù, la Scrittura ci fornisce delle precisazioni per mezzo di testimoni degni di fede. I capi del popolo Giudeo, temendo che accadesse un tale evento, sigillarono la pietra del sepolcro e vi misero la guardia (Matteo 27:66). Ma la potenza di Dio prevalse: “Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre” (Romani 6:4), “apparve a più di cinquecento fratelli in una volta” (1 Corinzi 15:6); e il Signore Gesù stesso dichiara: “Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli” (Apocalisse 1:18).
Prima di risuscitare Lazzaro, aveva dichiarato: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Giovanni 11:25). Il credente sa che, se passa per la morte, il Signore lo risusciterà ben presto per averlo per sempre con sé!