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Non giudicate (1/2).
La tendenza a giudicare gli altri è tipica del cuore umano. La Parola dà un grande spazio
a questo soggetto e ci invita a giudicare “secondo
giustizia” (Giovanni 7:24).
Non possiamo fare a meno di prendere atto delle azioni degli
uomini e giudicare il bene ed il male, ma dobbiamo fare attenzione a giudicare
i motivi che fanno agire i nostri fratelli.
Noi possiamo giudicare “i
sentimenti e i pensieri” del nostro cuore alla luce della Parola (Ebrei 4:12)
ma “i pensieri dei cuori” dei nostri
fratelli saranno manifestati dal Signore stesso in un tempo futuro (1 Corinzi 4:5).
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Nell’occhio del fratello (3/5).
La pagliuzza è un corpo estraneo, minuscolo, che può essere vista
solo con un’attenta osservazione. Questo è spiare il fratello e ciò porta
spesso ad un’azione pungente ammantata di carità: “fratello permetti di
aiutarti …” senza essersi prima esaminati alla luce divina.
Facciamo grande attenzione a questo insegnamento: se siamo portati
a giudicare gli altri e, spesso, senza sapere i reali motivi dei fatti,
rischiamo di non discernere bene i nostri propri difetti. Ma nella misura in
cui ci giudicheremo davanti a Dio in modo schietto e senza scrupoli, saremo
meno disposti a vedere il male nei nostri fratelli.
L’ipocrisia (5) nasconde agli altri la nostra colpevolezza, ma
finisce anche per nascondere la nostra.
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Preservare ciò che è santo (6).
Gli uomini sono spesso insensibili al bene e moralmente
riprovevoli e non è sempre conveniente mettere alla loro portata le cose sante
che potrebbero finire per profanare, tuttavia, noi possiamo sempre cogliere
ogni “occasione favorevole” per
predicare loro la Parola
(2 Timoteo 4:2).
D.C.