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martedì 1 luglio 2014

Maturità spirituale - Ebrei 5:11/14 – 6:1/8

 La perfetta vita di obbedienza di Cristo Gli ha dato il diritto di essere glorificato dal Padre (Gv 17:4/5) ed il credente, accettando per fede l’opera perfetta della croce, ha la certezza non solo della salvezza, ma della gloria.
Ma per i destinatari dell’epistola era difficile comprendere l’insegnamento di un Cristo glorificato nel cielo essendo abituati ad un insegnamento legato alle cose terrene. Essi erano diventati lenti a comprendere (11), perché erano rimasti eredi minorenni (Ga 4:1).

·         Latte e cibo solido
Questi due modi di nutrire appartengono a due età ben diverse. Il primo è per i bambini appena nati ma, man mano che si cresce, il cibo deve aumentare di solidità. È così nella vita naturale come nella vita spirituale. Questi credenti Ebrei avevano bisogno di latte, perché questo nutrimento corrispondeva al loro stato spirituale di bambini, ma occorreva loro uscire da questo stato per diventare adulti capaci di poter gustare tutte le verità che lo Spirito Santo metteva a loro disposizione.
G  Il latte
Il latte è il nutrimento per coloro che “non hanno esperienza della parola” (13). Pietro prende l’aspetto positivo: Colui che è nato di nuovo deve bere questo latte che è un nutrimento completo e sufficiente (1 Pi 2:2).
Ma Paolo rimprovera i Corinzi carnali che erano rimasti bambini, ed ai quali non poteva insegnare gli aspetti più elevati della verità cristiana (1 Co 3:1).
G  Cibo solido
È la Parola di Dio che presenta un Cristo nel cielo, la "parola di giustizia” che mostra il vero rapporto di un credente oggi e che porta alla maturità spirituale (6:1), che permette al credente di riconoscere il posto e la funzione che Dio ha dato al Figlio e d’essere pienamente liberi di avvicinarsi a Dio.

·         Verso la perfezione (6:1/8)
L’uomo fatto, o adulto, lascia così indietro “l’insegnamento elementare” per tendere a “quello superiore” che rende il credente cosciente della sua nuova relazione con Cristo glorificato.
Gli avvertimenti dei versetti 4 a 6 sono, da un lato rassicuranti, per coloro che hanno creduto, ma, allo stesso tempo, solenni, perché pongono una grande responsabilità su coloro che hanno aderito al cristianesimo senza coinvolgere il loro cuore e la loro vita.
Per spiegare come tutte queste benedizioni possono essere ricevute in modo diverso, chi scrive usa la metafora del terreno che riceve la pioggia.
La pioggia, figura delle benedizioni di Dio, farà crescere nella terra quei semi che essa contiene.

- Che ogni lettore si accerti che tipo di seme ha nel suo cuore.


D.C.