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martedì 29 luglio 2014

29 Luglio

E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te.
Salmo 39:7

Eccolo ora il giorno della salvezza!
2 Corinzi 6:2

Che cosa aspetto?

Aspettare qualcosa che si desidera o che ci è promesso richiede pazienza. E se abbiamo davanti un evento che ci preoccupa, la nostra attesa diventa apprensione. "Che aspetto?" si chiede l'autore del Salmo 39. In realtà, che cosa aspettiamo, voi ed io, nel corso della nostra vita? Che cosa si aspetta la gioventù, l'uomo maturo o la persona anziana? Che cosa si aspetta il malato, il detenuto, il profugo? Dobbiamo riflettere con attenzione.
Ciò che aspetto non dipende sempre dagli altri. Non è forse vero che spesso sono io stesso responsabile di ciò che mi capita? Se aspetto la guarigione senza lasciarmi curare, se pretendo l'amore degli altri, senza meritarlo, o se aspetto un miglioramento dei miei introiti senza voler lavorare, non devo stupirmi se poi non ottengo quello che aspetto. 
Inoltre, non bisogna lasciar passare il momento in cui la risposta è a portata di mano. Se aspettiamo ancora, non ci resterà più tempo per impegnarci a servire il prossimo e amare Dio; ma soprattutto non avremo più tempo per credere e per essere salvati.
Qualcuno dirà: Io non ho ancora la fede, aspetto che mi sia donata. Ma questo dipende solo da te, lettore, perché l'opera della salvezza è stata compiuta da duemila anni e il suo valore è sempre il medesimo, per te e per me, oggi. Dio ha accettato quest'opera del Signore Gesù; manca soltanto l'accettazione da parte tua. Nessuno può credere al tuo posto.