Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

sabato 19 luglio 2014

La purificazione del tempio – Giovanni 2:13/25

La  festa della Pasqua si avvicina (13) ed il Signore sale da Capernaum (12) a Gerusalemme. Giovanni ci riporta 4 circostanze in cui il Signore sale a Gerusalemme (cfr. 5:1 – 10:22 – 11:55).

·         Il Signore nel Tempio
Il Signore sale al Tempio per quella che è qui definita “la Pasqua dei Giudei” (13) anziché “la Pasqua del SIGNORE” (Levitico 23:5), poiché essa ha perso tutto il vero carattere. La legge stabiliva che vi fossero venditori che avrebbero potuto fornire il bestiame a coloro che arrivavano da lontano, ma si era finito per esagerare. Questi giorni erano diventati una festa nazionale, un’occasione per traffici ed affari.
Non ci deve stupire se di fronte a tutto questo il Signore interviene e, fatta una frusta, scaccia questi mercanti che avevano fatto del Tempio: “una casa di mercato” (16). Colpisce che il Signore, solo in questo evangelo, parli ancora del Tempio come “della casa di Suo Padre” (13). Ciò significa che, nonostante tutto, Egli considera ancora il Tempio come il vero luogo di incontro tra il pio israelita e Dio.
L’uso apparentemente violento della frusta impallidisce al confronto di quello che il Signore farà allorché eserciterà il giudizio finale sul Suo popolo (Salmo 2:9).

·         Il Tempio di Dio
I Giudei chiedono con quale autorità il Signore si permette di fare queste cose e che la dimostri attraverso un miracolo. Ma un miracolo non sarebbe servito a niente e tutto il resto del ministerio del Signore lo dimostra.
Il Signore darà loro un segno, anche se in modo un po’ enigmatico. Egli afferma che farà risorgere, in tre giorni, il tempio che loro avrebbero distrutto (19). I Giudei pensano che parli del loro Tempio, mentre il Signore parlava del Suo corpo, il vero Tempio di Dio in quel momento, poiché “al Padre piacque di fare abitare in Lui tutta la pienezza” (Colossesi 1:9) e “perché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” (Colossesi 2:9).

·         Una fede superficiale
La presenza del Signore non era passata inosservata, i Suoi miracoli portano molte persone a “credere” nel Suo nome (23). È la caratteristica tipica dei Giudei chiedere miracoli (1 Corinzi 1:22/24), ma i miracoli accreditano i servitori del Signore e la Parola che essi predicano. Ciò che agisce nell’anima per la salvezza è la Parola stessa per la potenza dello Spirito Santo.
La loro fede è superficiale come quella rappresentata in figura dal granello di frumento che cade sul terreno roccioso (Matteo 13:20/21).


D.C.