La festa della Pasqua si avvicina (13) ed il
Signore sale da Capernaum (12) a Gerusalemme. Giovanni ci riporta 4 circostanze
in cui il Signore sale a Gerusalemme (cfr. 5:1 – 10:22 – 11:55).
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Il Signore nel Tempio
Il Signore sale al Tempio per
quella che è qui definita “la Pasqua dei
Giudei” (13) anziché “la Pasqua del
SIGNORE” (Levitico 23:5), poiché essa ha perso tutto il vero carattere. La legge
stabiliva che vi fossero venditori che avrebbero potuto fornire il bestiame a
coloro che arrivavano da lontano, ma si era finito per esagerare. Questi giorni
erano diventati una festa nazionale, un’occasione per traffici ed affari.
Non ci deve stupire se di fronte
a tutto questo il Signore interviene e, fatta una frusta, scaccia questi
mercanti che avevano fatto del Tempio: “una casa di mercato” (16). Colpisce che
il Signore, solo in questo evangelo, parli ancora del Tempio come “della casa
di Suo Padre” (13). Ciò significa che, nonostante tutto, Egli considera ancora
il Tempio come il vero luogo di incontro tra il pio israelita e Dio.
L’uso apparentemente violento
della frusta impallidisce al confronto di quello che il Signore farà allorché
eserciterà il giudizio finale sul Suo popolo (Salmo 2:9).
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Il Tempio di Dio
I Giudei chiedono con quale
autorità il Signore si permette di fare queste cose e che la dimostri
attraverso un miracolo. Ma un miracolo non sarebbe servito a niente e tutto il
resto del ministerio del Signore lo dimostra.
Il Signore darà loro un segno,
anche se in modo un po’ enigmatico. Egli afferma che farà risorgere, in tre
giorni, il tempio che loro avrebbero distrutto (19). I Giudei pensano che parli
del loro Tempio, mentre il Signore parlava del Suo corpo, il vero Tempio di Dio
in quel momento, poiché “al Padre piacque
di fare abitare in Lui tutta la pienezza” (Colossesi 1:9) e “perché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità”
(Colossesi 2:9).
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Una fede superficiale
La presenza del Signore non era
passata inosservata, i Suoi miracoli portano molte persone a “credere” nel Suo
nome (23). È la caratteristica tipica dei Giudei chiedere miracoli (1 Corinzi 1:22/24), ma i miracoli accreditano i servitori del Signore e la Parola che
essi predicano. Ciò che agisce nell’anima per la salvezza è la Parola stessa
per la potenza dello Spirito Santo.
La loro fede è superficiale come
quella rappresentata in figura dal granello di frumento che cade sul terreno
roccioso (Matteo 13:20/21).
D.C.