Questo capitolo sviluppa la
pienezza delle benedizioni che scaturiscono dall’opera di Cristo alla croce e
stabiliscono il credente in una relazione particolare con Dio.
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Nessuna condanna (1/4)
Il capitolo 5 stabilisce la pace con Dio sulla base della
giustificazione. I miei peccati sono
stati cancellati alla croce una volta e per sempre. Il nostro capitolo
stabilisce, invece, che non sono più condannato a peccare, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato
dalla legge del peccato e della morte (2).
La carne mi condannava a peccare (5:16) ma la croce mi pone in una
nuova condizione dandomi una vita nuova, la vita divina, sulla quale il peccato
non ha alcun potere.
La carne in me non è stata tolta, ma la sua presenza non è più il
reale motivo di condanna, perché la croce ha tolto i legami che mi legavano e
lo Spirito ora mi fa vivere una vita nuova in Cristo.
La legge esprimeva le giuste esigenze di Dio, ma la carne era
incapace di darmi la forza per soddisfarle (3), perché era assoggettata al
peccato. Ora per la potenza dello Spirito la vita nuova è in azione dandomi la
forza di camminare manifestando la vita di Cristo per lo Spirito.
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La carne e lo Spirito
In soli tre versetti Paolo espone
con molta forza ed insistenza la differenza fondamentale che esiste fra questi
due principi opposti l’uno all’altro (Giovanni 3:6).
Ognuna di queste due leggi ha due
nature diverse che hanno un diverso modo di pensare, hanno scopi diversi con
tutto quello che ne consegue.
-
la carne, è
nemica di Dio (7), incapace di obbedirGli (7), il suo desiderio è peccare e per
conseguenza ha la morte (6);
-
lo Spirito
brama quello che è vero, giusto e puro e la conseguenza è vita e pace (6).
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“Secondo la carne” (5) – “nella
carne” (8)
Queste espressioni indicano due
cose diverse:
G “secondo la carne” (5) esprime una maniera di pensare e di vivere,
G “nella carne” (8) esprime la condizione dell’uomo naturale davanti a
Dio.
Coloro che non hanno ancora
creduto sono ancora nella carne e non
possono che comportarsi secondo la carne,
con i loro pensieri, i loro atti e le inevitabili conseguenze.
I credenti, al contrario, sono
nello Spirito ed il loro cammino non potrà essere che secondo lo Spirito.
D.C.