L’autore s’indirizza ai
suoi lettori con parole rassicuranti (9). Se era difficile fare la differenza
fra un vero cristiano e colui che ne portava solo il nome, non era una buona
ragione per dubitare della realtà della maggior parte di loro vedendo segni ben
riconoscibili nella loro condotta dei frutti della vita divina.
·
L’amore (10)
Quando lo Spirito Santo
abita in un uomo lo trasforma in un “fiume
d’acqua viva” (Gv 7:38) che annaffia anche gli altri e tutte le
manifestazioni dell’amore fraterno sono come la produzione di “erbe utili” (7). Dio non dimenticherà
ciò che viene fatto per i santi, perché quest’amore proviene da Lui stesso (1
Gv 4:7).
·
La speranza (11)
La speranza si appoggia
sulle promesse di Dio, su dei fondamenti ben stabiliti che noi afferriamo con
piena sicurezza come un’ancora dell’anima (19), ma zelo ed energia sono
necessari per arrivare allo scopo e la perseveranza è richiesta ad ognuno.
·
La fede (12)
Le difficoltà possono
produrre dell’indolenza, ma un capitolo intero di questa epistola sarà dedicato
agli esempi di fede per dimostrare come molti hanno sperato con fede e pazienza
senza che la loro speranza si fosse tradotta in realtà.
·
L’esempio di Abramo (13/15)
Il lettore è stimolato
ad appropriarsi per fede delle promesse di Dio ed attendere con pazienza la
loro realizzazione. Per Abramo tutto era futuro ed oggetto di fede e solo dopo
una paziente attesa ha ottenuto ciò che gli era stato promesso (15). Queste
promesse riguardavano a benedizioni terrene, ma le benedizioni proposte a
questi lettori, ed a noi oggi, sono di carattere celeste legate a Colui che è
entrato nel cielo come precursore (20).
Tre sono le condizioni
per appropriarsi del contenuto di questa promessa:
1.
La promessa
Ciò che Dio ha promesso
Lo porterà a compimento. Fu una certezza di fede per Abramo e se abbiamo
conosciuto Dio sarà una certezza anche per noi.
2.
Il giuramento
Una promessa fatta da
Dio sarebbe stata sufficiente, perché Dio non può mentire (Tt 1:2 – Sl 89:35),
ma un giuramento è ancora più solenne, perché pone fine ad ogni contestazione.
3.
Il precursore
Il precursore potrebbe essere paragonato ad un
rimorchiatore che conduce la nave in porto, perché conosce perfettamente il
percorso. Alla nave basta esservi ben legata con code robuste.
Il nostro precursore per
il cielo è Cristo. Siamo ben legati a Lui?
D.C.