Meglio conosciuto come il “magnificat”,
quello di Maria è un cantico in cui ella esalta Dio come “Salvatore” (47).
Non si
possono leggere queste parole senza rimanere impressionati dall’intelligenza
spirituale di Maria, dalla conoscenza che ha della Parola di Dio e dalla sua
profonda umiltà. Ella non si sofferma sull’immenso privilegio di essere “benedetta fra le donne” (2:42), ma pone
l’accento su “Dio suo Salvatore”, parole uniche nella Parola di Dio, che non
lasciano alcun dubbio quanto al bisogno di un personale Salvatore.
·
Caratteri divini
In questo
canto essa celebra quattro caratteri divini:
-
la grazia sovrana che non aveva guardato all’umile condizione
di Maria sua serva (48),
-
la potenza divina che aveva fatto per lei grandi cose (49),
-
la santità divina del Suo nome (49),
-
e l’infinita misericordia che si estendeva a tutti (50).
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Alcuni aspetti dell’azione di Dio
Mette in
evidenza ciò che Dio aveva fatto per il Suo popolo alternando la severità di
Dio verso quelli che erano caduti, alla bontà verso coloro che perseveravano
nella bontà (Ro 11:22).
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Dio aveva operato potentemente a favore di coloro che era stati fedeli ed
aveva, altresì, disperso i superbi di
cuore (51).
-
Dio aveva detronizzato i potenti ed aveva innalzato
gli umili (52),
-
Dio aveva colmato di beni gli affamati (Sl 107:9) ed aveva rimandato a mani vuote coloro che si
erano sentiti ricchi (53),
-
Dio aveva soccorso Israele nella Sua misericordia, perché era il “Suo servo” (54).
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Le promesse
Maria termina il suo cantico ricordando le
promesse fatte senza condizione ad Abraamo (Ge 12:3), la cui portata si estende
a tutte le famiglie della terra. Il Figlio che le sarebbe nato, sarebbe stato
il compimento delle vie di Dio verso il Suo popolo.
D.C.