Il Signore Gesù... prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me»... Prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me».
1
Corinzi 11:23-25
Il
ricordo della morte del Signore
È il
momento centrale del culto di adorazione reso a Dio. I credenti prendono il
pane e il vino a ricordo della morte del loro Salvatore, e ognuno vi partecipa
con emozione e rispetto, in risposta al desiderio espresso dal Signore nella
notte che ha preceduto la Sua morte. Questa celebrazione presenta diversi
aspetti:
– La cena (1 Corinzi 11:20): commemora
l’ultima cena del Cristo con i Suoi discepoli, “nella notte in cui fu tradito”
(v. 23).
– Il rendimento di grazie (1 Corinzi 11:24;
Matteo 26:26-27): mette in risalto la riconoscenza verso il Signore per le Sue
sofferenze e la Sua morte.
– La comunione (1 Corinzi 10:16): esprime la
relazione d’intimità fra il credente e il suo Signore, come pure con tutti i
veri credenti che, insieme, formano la Chiesa, il corpo di Cristo sulla terra.
– La mensa del Signore (v. 21): come invitati
dal Signore, i credenti si sottomettono alla Sua autorità quando prendono
insieme la Sua cena.
– Il rompere il pane (Atti 2:42; 20:27): il pane rotto, di cui ognuno mangia un pezzetto, è un simbolo del Suo corpo che è stato dato per loro. Il Suo amore è andato fino alla morte. Chi mangia un pezzo di quel pane ricorda queste cose.
– Il calice della benedizione (v. 16): Gesù stava per sacrificare la propria vita quando ha porto ai discepoli un calice di vino, simbolo del Suo sangue versato per la nostra benedizione. Ogni credente ricorda davanti a Dio il valore di quel sangue per la purificazione dei suoi peccati.