Deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge... fissando lo sguardo su Gesù.
Ebrei 12:1-2
Qual è la nostra regola di condotta?
Il solo punto di riferimento per la
condotta dei credenti è Cristo, morto e risuscitato, e ora alla destra di Dio
nel cielo. Ecco il perfetto modello che la
grazia di Dio ci mette davanti. In Lui, io vedo non solo il compimento
della legge di Dio data da Mosè, ma molto di più. La regola della mia vita è
più alta di ciò che i dieci comandamenti prescrivevano. La mia regola di vita è l’amore per il mio Salvatore che è morto e
risuscitato per la mia salvezza eterna. Tutto ciò che non è in armonia con questo
amore e con la mia chiamata celeste, è peccato.
Il riassunto della legge e dei profeti, diceva il Signore, è “Ama il tuo prossimo come te stesso” (Matteo 22:39). Qui il
“limite” dell’amore per il prossimo è la nostra persona, siamo noi stessi. Ma l’Evangelo
va molto più lontano, perché Cristo ha
amato noi non come Se stesso, ma molto di più perché s’è sacrificato per
noi. “Egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita
per i fratelli” (1 Giovanni 3:16). Questa è una regola che va ben al di là
della prescrizione della Legge!
Gesù è il modello che ci è posto davanti
perché seguiamo le Sue orme. Tutto ciò che aveva richiesto al giovane ricco
(Marco 10:17-22), Egli l’ha compiuto; gli aveva chiesto di ubbidire alla Legge,
e Lui l’ha fatto perfettamente; poi di fare ancora più di ciò che la legge
esigeva, cioè vendere tutti i suoi beni e il ricavato donarlo ai poveri; e
anche questo Gesù l’ha fatto quando si è, per così dire, spogliato della gloria
del cielo per venire come uomo su questa terra; e anche quaggiù ha rinunciato
alla gloria e ai beni terreni, e si è privato del solo bene che possedeva, cioè
la Sua stessa vita!
Tutto questo il Signore l’ha fatto in
favore di poveri peccatori quali noi
tutti siamo, per salvarli e averli per sempre con Sé, nel cielo, come un Suo
tesoro particolare.