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lunedì 13 marzo 2023

I pastori di Betlemme

(I pastori) furono presi da gran timore. L'angelo disse loro: Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore… Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: Andiamo… Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia” Luca 2:9/11, 15.

Un angelo appare a questi pastori. È notte, non dormono ed è per questo che un angelo è là. Sono tutti testimoni della sua presenza; non si tratta di una visione. Se noi ci fossimo trovati al loro posto il nostro primo pensiero non sarebbe stato quello di fuggire lontani da questa luce? Ma dove andare? Non ci si può sottrarre alla gloria di Dio quando questa ci circonda ed il nostro sentimento sarà sempre un sentimento di impotenza e di paura. “Dove fuggirò dalla Tua presenza?” (Salmo 139:7). L’angelo, apparso improvvisamente, non poteva immediatamente portarli davanti al tribunale di Dio?

Ma considerate come l’angelo avvicina i pastori spaventati: “non temete”. E per cosa? Quale può essere la ragione di queste consolanti parole? Quello che vivono al presente non dipende dal loro passato né dal loro avvenire né da quello che sono né da quello che potranno essere. Tutto proviene unicamente da quello che ha fatto Dio per loro: “oggi, … è nato per voi un Salvatore”. L’Evangelo è “la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Romani 1:16) la grazia è per un peccatore. L’uomo deve dunque scegliere tra “credere” o “non credere”; ma cosa deve credere? L’angelo dice loro: “è nato per voi un Salvatore”. È il più personale possibile e non bisogna dunque attendere il domani perché è “oggi” che la salvezza è presentata.

I pastori non hanno detto: “andiamo a Betlemme per assicurarci che questa cosa sia vera”, ma piuttosto: “andiamo… e vediamo ciò che è avvenuto”. È la fede. Non hanno nessun dubbio. Hanno ubbidito alla parola, ed hanno accettato il segno. Se avessero ragionato, avrebbero trovato certamente molti motivi di scoraggiamento: è notte, non c’era nessuno per guidarli. Avevano forse una autorizzazione ad essere ammessi a un evento simile? Qualcuno avrebbe potuto obbiettare: “Il Salvatore?”. Ma voi non sapete niente a Suo riguardo …” Tuttavia, dal momento che hanno messo gli occhi su di Lui, malgrado la Sua umile apparenza, hanno conosciuto il loro Salvatore. Hanno accettato il messaggio. Sono perfettamente salvati, salvati per l’eternità. Dove hanno trovato questa certezza? In una parola ed in una Persona. La parola aveva indicato loro la Persona ed essi l’hanno annunciata ad altri.