Egli, portando la sua croce, giunse al luogo detto del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota, dove lo crocifissero.
Giovanni 19:17-18
La predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi,
che veniamo salvati, è la potenza di Dio.
1 Corinzi 1:18
La croce di Gesù Cristo il giusto
Il Calvario è il luogo dove è stata eretta
la croce del Cristo, a Gerusalemme. I Romani praticavano il supplizio della
crocifissione; Cicerone lo definiva “uno dei castighi più crudeli e più
abbietti”, e Tacito lo descrive come “il più infamante”.
Eppure, la croce era al centro dei piani di
Dio per togliere il peccato (Giovanni 1:19). Gesù “sopportò la croce, disprezzando l’infamia” (Ebrei 12:2), “facendosi ubbidiente fino
alla morte, e alla morte di croce”
(Filippesi 2:8).
Alcuni vedono in Gesù crocifisso un uomo
che si è fatto solidale con tutti i miserabili, i suppliziati, quelli che hanno
sofferto una morte atroce. Ma è molto più di questo: Egli è il Figlio di Dio, e
la Sua morte non ha nulla in comune con quella di altri uomini. Cristo non è
stato soltanto vittima dell’ingiustizia e della crudeltà di questo mondo. Lui,
l’unico giusto, ha subito sulla croce la condanna di Dio contro il peccato, il
castigo che tutti noi meritavamo. Da mezzogiorno alle tre, l’oscurità ha invaso
il paese. Gesù è stato abbandonato da Dio a causa del peccato. Lui solo, vittima perfetta, poteva morire al posto di tutti quelli che
avrebbero creduto all’amore di Dio che non ha risparmiato il proprio Figlio.
Caro amico, “la predicazione della croce”,
il messaggio di quella terribile crocifissione, per te è forse una “pazzia”, una
cosa incomprensibile e assurda? Accettala, e scoprirai cos’è la potenza di Dio
che, se la crediamo, ci salva pienamente e per l’eternità.