L’uomo guarda all’apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore.
1 Samuele 16:7
(Gesù disse:) “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai
nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai
piccoli”.
Matteo 11:25
“È così piccolo, non conta!”
Alla fine del settecento, il responsabile di una piccola
chiesa scozzese scriveva nel suo registro: “Quest’anno è stato molto triste.
Non ci sono state nuove conversioni, nessuno si è aggiunto alla chiesa.
Soltanto il piccolo Robert ha detto che si è dato al Signore. Ma è così
piccolo, e non conta!” Il “piccolo Robert”, la cui conversione sembrava
insignificante, era Robert Moffat che più tardi sarà uno dei primi missionari
cristiani in Sud Africa, paese nel quale lavorò fino al 1870. Egli tradusse
anche la Bibbia in lingua tswana.
Siamo spesso pronti a valutare l’importanza delle persone in
relazione alla loro apparenza. Non è così per Dio. “Davanti a Dio non c'è favoritismo” (Romani 2:11). Fare delle discriminazioni fra le persone,
valutarne l’importanza o stimarne il valore secondo i nostri criteri, è un
peccato (Giacomo 2:9); è sfidare la volontà di Dio che ordina di amare il
prossimo come se stessi.
Quand’era sulla terra, il Signore Gesù ha detto: “Lasciate che i bambini vengano a me,
e non glielo vietate, perché il regno di
Dio è per chi assomiglia a loro. In verità vi dico: chiunque non accoglierà
il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto” (Luca 18:16-17). Ciò
che Gesù fa notare del bambino è la debolezza,
la semplicità e la fiducia. Diventare moralmente simili a un bambino è la
condizione, il passaggio obbligato, per avvicinarsi a Dio.