Molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?»
Giovanni 6:66-67
C’è possibilità di un’altra scelta?
Ciascuno
di noi ha come un motore dentro di sé. C’è qualcosa che ci motiva, che ci fa
alzare la mattina, che ci incita a studiare e a lavorare, che ispira la nostra
creatività e ci fa anche fare dei sacrifici. Questo motore può essere la
ricerca di benessere, di sicurezza, di apprezzamento o di successo. Può essere
una fuga davanti alla paura, all’insulsaggine della vita… Qual è la forza
motrice della vostra vita? Cos’è che vi spinge ad andare avanti?
Alla
domanda del Signore, Pietro aveva considerato le varie possibilità che gli
erano offerte. Gesù chiedeva troppo? Il Suo insegnamento era troppo difficile?
Doveva lasciare Gesù e seguire quelli che se ne andavano? No; ha guardato Gesù
e ha risposto: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e
noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (v.
68-69).
Quale
cosa o persona è degna di questo posto centrale nei nostri cuori e nelle nostre
vite? Il Signore Gesù non chiede ai cristiani di tagliarsi fuori dalla vita
sociale o di isolarsi in un monastero; li chiama a un radicale cambiamento interiore. Voi non vi vedrete più come padri o
madri di famiglia, impiegati, operai o professionisti che si trovano a essere
cristiani; vi vedrete come cristiani che si trovano a essere padri o madri di
famiglia, impiegati, operai o professionisti. Questa consacrazione al Signore
non rende eccentrici o isolati dal mondo. Quando Gesù è la passione del nostro
cuore, la vita si mette in una corretta prospettiva. Saremo studenti migliori,
lavoratori migliori, vicini di casa migliori, genitori e figli migliori, saremo
cristiani migliori!
Soltanto
se il Signore ha un posto centrale nella nostra vita, essa sarà sana ed
equilibrata.