“Il SIGNORE disse: “Guardate, si è nascosto fra i bagagli” 1 Samuele 10:22.
“E non vi è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a me” Ebrei 4:13.
Il popolo d’Israele aveva chiesto un re “come lo hanno tutte le nazioni” (1 Samuele 8:5). Benché questa domanda sia dolorosa per Samuele, Dio gli dice: “da’ ascolto alla voce del popolo” (8:7). Dio lo conduce verso Saul e gli dice: “ecco l’uomo di cui ti ho parlato” (9:17). Samuele, allora, unge Saul come re sull’eredità di Dio. In seguito convoca il popolo e gli ricorda le liberazioni e le cure di Dio, che sembra aver dimenticato chiedendo un re. Gli vuole presentare questo re scelto da Dio, ma Saul è introvabile. L’Eterno dice allora: “si è nascosto fra i bagagli”.
L’attitudine di Saul manifesta, forse, la sua umiltà ma sottolinea anche la sua mancanza di fede. Designato da Dio, unto da Samuele, chiamato al servizio più nobile di tutti, egli si nasconde in mezzo ai bagagli. Questa attitudine, poco gloriosa, da parte di un futuro re ci scuote. Non ci ricorda la liberazione e le cure di Dio a nostro riguardo? Benché abbia fatto di noi dei Suoi figli e ci abbia elevato alla posizione di re e sacerdoti, non ci nascondiamo fra “i bagagli”? Questi bagagli che pesano su di noi e che rallentano il nostro cammino al seguito del Signore, ma che non possono nasconderci ai Suoi occhi.
Se Lui ci chiama a far fruttare il talento che ci ha donato andremo a nasconderlo sotto terra (cfr. Matteo 25:15/30)? Il Signore che ce lo ha affidato non provvederà anche a tutto ciò che è necessario per compiere la missione alla quale ci ha chiamato? Che questo sia nell’assemblea o al di fuori, quando il Signore mette davanti a noi un servizio da compiere, vegliamo affinché non ce ne priviamo mettendo avanti la nostra incapacità sotto pretesto di falsa umiltà o di questa o quella occupazione apparentemente anche legittima. Non dimentichiamo che se davanti agli uomini possiamo nasconderci dietro questi pretesti, “tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto” (Ebrei 4:13).