Siamo opera sua (di Dio), essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Efesini 2:10
Il “programma” di Dio per i Suoi
Per ciascuno di noi, salvati “per grazia, mediante la fede” (Efesini 2:8),
Dio ha previsto un programma: “le opere buone”
che Egli stesso “ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo”. Le
buone opere dei credenti sostituiscono le “opere malvagie” (Colossesi 1:21), le
“opere delle tenebre” (Romani 13:12), le “opere morte” (Ebrei 6:1), di quando
non conoscevamo il Signore. L’apostolo Paolo scrive: “È Dio che produce in voi il volere e l’agire” (Filippesi 2:13);
“il sangue di Cristo… purificherà la nostra coscienza dalle opere morte” (Ebrei
9:14). Nulla viene da noi, tutto è da Dio.
Tuttavia, proprio a noi che abbiamo creduto
vengono rivolte queste raccomandazioni: “Camminate
secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne” (Galati
5:16); e ancora: “Gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci
onestamente, come in pieno giorno” (Romani 13:12-13). E sempre a noi è detto: “Crescete nella grazia e nella conoscenza
del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo” (2 Pietro 3:18), “fino a che tutti
giungiamo… allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di
Cristo” (Efesini 4:13). “Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma
specialmente ai fratelli in fede” (Galati 6:10).
Quindi, la nuova vita di chi è salvato non è statica. Ma solo se ci
mettiamo a disposizione del Signore, realizzeremo questa “dinamica” spirituale:
“Mettendoci da parte vostra ogni impegno,
aggiungete alla vostra fede la virtù;
alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l’autocontrollo; all’autocontrollo la
pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l’affetto fraterno; e all’affetto
fraterno l’amore” (2 Pietro 1:5-7).