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venerdì 25 aprile 2014

Anania e Saffira

Leggere - Atti 5:1:11


G  Disciplina
Anania e Saffira sono una coppia come ce ne sono molte oggi in mezzo a noi ma il loro peccato ed il loro giudizio ci viene riportato dalla Parola affinché anche da questo possiamo trovarvi un insegnamento prezioso.
Forse questa coppia si è lasciata trasportare dall’ondata di entusiasmo che ha caratterizzato questi primi giorni della Chiesa. Tutti che danno per avere tutto in comune. Ma alla loro azione non corrispondeva un sincero desiderio del cuore. Forse avranno pensato che sarebbe stato possibile nascondere la cosa agli apostoli senza tenere in considerazione che Dio dall’alto vedeva i loro cuori ed i loro pensieri. Possiamo certamente tenere nascosto qualcosa ai nostri fratelli ma non a Dio che scruta i segreti dei nostri cuori.
Lo Spirito Santo abita in noi (1 Corinzi 6:19) come nella Chiesa (Efesini 2:22) e non dobbiamo dimenticare che Dio non sopporta il male e che deve cominciare dalla Sua casa (1 Pietro 4:17). Come avrebbe potuto Dio lasciar correre questa grave menzogna?
All’inizio di ogni dispensazione Dio giudica severamente come per esempio nel caso dell’uomo che raccoglie legna in giorno di Sabato (Numeri 15:32/36), ai figli di Aaronne (Levitico 10:1/4) o di Acan (Giosuè 7:18/26). Se Dio applicasse sempre ed in ogni momento la stessa severità chissà in quanti e quali castighi incorreremo.
Il castigo di Anania e Saffira è la forma estrema della disciplina di Dio, avendo disprezzato Dio avevano perso i loro caratteri di testimoni. Abbiamo qui l’esempio di un “peccato che mena a morte” (1 Giovanni 5:16).
Non dobbiamo pensare che la santità di Dio sia cambiata così come non è cambiata la nostra responsabilità e dobbiamo sempre essere coscienti che siamo soggetti alla disciplina ed al governo di Dio sia individualmente che come Chiesa (Ebrei 12:7 - 1 Corinzi 11:30), anche se Egli può manifestare per un tempo la Sua pazienza.

&         “Siate santi come io sono santo” (1 Pietro 1:16).
Dio è terribile nell’assemblea dei santi (Salmo 89:7)
  

D.C.