Leggere - Atti 5:1:11
G Disciplina
Anania e Saffira sono una coppia
come ce ne sono molte oggi in mezzo a noi ma il loro peccato ed il loro
giudizio ci viene riportato dalla Parola affinché anche da questo possiamo
trovarvi un insegnamento prezioso.
Forse questa coppia si è lasciata
trasportare dall’ondata di entusiasmo che ha caratterizzato questi primi giorni
della Chiesa. Tutti che danno per avere tutto in comune. Ma alla loro azione
non corrispondeva un sincero desiderio del cuore. Forse avranno pensato che
sarebbe stato possibile nascondere la cosa agli apostoli senza tenere in
considerazione che Dio dall’alto vedeva i loro cuori ed i loro pensieri.
Possiamo certamente tenere nascosto qualcosa ai nostri fratelli ma non a Dio
che scruta i segreti dei nostri cuori.
Lo Spirito Santo abita in noi (1
Corinzi 6:19) come nella Chiesa (Efesini 2:22) e non dobbiamo dimenticare che Dio non
sopporta il male e che deve cominciare dalla Sua casa (1 Pietro 4:17). Come avrebbe
potuto Dio lasciar correre questa grave menzogna?
All’inizio di ogni dispensazione
Dio giudica severamente come per esempio nel caso dell’uomo che raccoglie legna
in giorno di Sabato (Numeri 15:32/36), ai figli di Aaronne (Levitico 10:1/4) o di Acan
(Giosuè 7:18/26). Se Dio applicasse sempre ed in ogni momento la stessa severità
chissà in quanti e quali castighi incorreremo.
Il castigo di
Anania e Saffira è la forma estrema della disciplina di Dio, avendo disprezzato
Dio avevano perso i loro caratteri di testimoni.
Abbiamo qui l’esempio di un “peccato che
mena a morte” (1 Giovanni 5:16).
Non dobbiamo pensare che la
santità di Dio sia cambiata così come non è cambiata la nostra responsabilità e
dobbiamo sempre essere coscienti che siamo soggetti alla disciplina ed al
governo di Dio sia individualmente che come Chiesa (Ebrei 12:7 - 1 Corinzi 11:30), anche
se Egli può manifestare per un tempo la Sua pazienza.
& “Siate santi come io sono santo” (1 Pietro 1:16).
& “Dio è terribile nell’assemblea dei santi (Salmo 89:7)
D.C.