Beato l’uomo… il cui diletto è nella legge del SIGNORE e su quella legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione e il cui fogliame non appassisce.
Salmo 1:1-3
Quelli che si allontanano da te… hanno abbandonato il SIGNORE, la sorgente delle acque vive.
Geremia 17:13
Soprannominato “il deserto nel deserto”, il Ténéré è una delle zone più ingrate della terra. Si tratta di un territorio di 400.000 km quadrati situato nel deserto del Sahara, che ha una superficie di 8 milioni di km quadrati. Circa quarant’anni fa, nel deserto del Ténéré c’era una sola pianta: un albero di acacia. Purtroppo, nel 1973, un camionista maldestro ha cozzato contro di essa abbattendola.
Recuperato con cura, l’albero è stato collocato nel Museo Nazionale di Niamey, in Niger. Per capire come sia stato possibile che quell’acacia fosse cresciuta in un territorio così arido, si è scavato fin dove arrivava la sua radice più profonda. L’ispezione si è fermata a 33 metri di profondità, nel letto di un antico fiume che attraversava un tempo il Ténéré. Era quello il segreto della presenza di quell’albero nel deserto.
Più d’una volta, nella Bibbia, l’uomo fedele a Dio è paragonato ad un albero che affonda le sue radici nei rivi d’acqua, e può così crescere e portare frutto. Le nostre radici affondano nel fiume abbondante della grazia di Dio, in quella sorgente di vita comunicata da Gesù? Noi viviamo nel deserto del mondo per essere come dei segnali, come degli “alberi indicatori” che mostrano agli altri la via della salvezza. Beviamo a lunghi sorsi l’acqua pura della Parola di Dio e cerchiamo la comunione col Signore per mezzo della preghiera. La nostra vita sarà allora felice e porterà gloria a Dio e soccorso ai miseri della terra.