Leggere – GIOSUE’ 23:1/16
Israele
ha preso possesso della sua eredità e l’Eterno gli ha concesso un periodo di
pace dopo averlo liberato da tutti i loro nemici (1).
Giosuè
è vecchio, molto avanti negli anni e sta per andarsene “per la via di tutti gli abitanti della terra” (14).
Ma
prima di lasciare la scena di questo mondo convoca a sè tutto il popolo e tutti
coloro che hanno delle responsabilità.
Quando
un conduttore viene a mancare, quando qualche fratello attivo nel servizio per
il Signore lascia la scena di questo mondo, in apparenza sembra che ci sia un
vuoto incolmabile, ma in realtà non viene a mancare niente se c’è la fede.
G Avete visto …
·
“tutto quel che l’Eterno
ha fatto” (3)
·
“che
neppure una di tutte le buone parole … è
caduta a terra” (14).
Dovremmo
conoscere per esperienza la potenza e la fedeltà del Signore per poter riporre
la nostra fiducia in Lui anche quando ci troviamo, in apparenza, soli e senza
guide. I conduttori sono certamente una cosa preziosa, ma non dimentichiamo che
il Signore Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno (Eberi 13:8).
G Applicatevi dunque …
L’attaccamento alla Parola di Dio è di primaria importanza
(6) ma deve seguirne una santificazione pratica (7) che dimostri il nostro
attaccamento al Signore. Giosuè poteva dire al popolo: “come avete fatto fino ad oggi” (8) e per noi potrebbe essere detta
la stessa cosa? Possiamo dire col salmista: “l’anima mia si lega a te per seguirti; la tua destra mi sostiene” (Salmo 63:8)?
G Vegliate
dunque …
Dobbiamo sempre vegliare sui nostri cuori e sui nostri
pensieri, affinché non entri niente che possa indebolire le nostre affezioni
per il Signore.
G Se
trasgredite …
Se il popolo fosse stato infedele avrebbe perso
l’eredità (il futuro l’avrebbe dimostrato). Il credente non perderà la sua
eredità celeste, ma se si svia dal retto cammino la disciplina del Padre non
tarderà a farsi sentire, la sua corsa subirà un arresto e il premio sarà perso
(1 Corinzi 9:24/27).
Questo discorso di Giosuè ha molte analogie con quello
di Paolo agli anziani di Efeso e che concludeva con le parole: “vi affido a Dio ed alla Parola della sua
grazia, la quale può edificarvi e darvi l’eredità di tutti i santificati”
(Atti 20:32). Facciamo nostre queste preziose esortazioni
D.C.