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sabato 12 aprile 2014

Chi può avere un “cuore retto”?

Rallegratevi nel SIGNORE ed esultate, o giusti! Gioite, voi tutti che siete retti di cuore! 
Ti celebrerò con cuore retto. 
Salmo 32:11; 119:7


Dio non accetta che qualcuno voglia comprare ciò che Egli offre gratuitamente. È un affronto al suo amore. All’inizio del cristianesimo, un uomo chiamato Simone volle fare così, ma ricevette dall’apostolo Pietro una risposta molto severa: “Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio”; e aggiunse: “Il tuo cuore non è retto davanti a Dio” (Atti 8:20-21).
È impossibile ottenere la salvezza per mezzo di nostri meriti, anche se cerchiamo di piacere a Dio. Volerlo fare sarebbe respingere il Vangelo. Invece, veniamo a Dio perché i nostri peccati siano cancellati dal sangue di Cristo, e noi siamo resi giusti, senza contropartita da parte nostra. 
Voler comprare il favore di Dio con denaro, nutrire la speranza di vederci attribuire da Lui dei meriti mediante i nostri sforzi, è un calcolo sbagliato. La Parola di Dio ci dice che siamo salvati unicamente per grazia. Se dimentichiamo questo, se rifiutiamo di riconoscere ciò che siamo e non ci avviciniamo a Dio con umiltà e fiducia, non abbiamo un “cuore retto”. La nostra relazione col Signore, se non è fondata sulla grazia, è falsata e diventa ragionamento, calcolo.
Ma sapere che tutto è grazia da parte di Dio non ci esime dal far fronte ai nostri doveri, anzi! Noi li dobbiamo compiere con una nuova libertà, con uno spirito di riconoscenza verso Dio a cui dobbiamo tutto, con ogni purezza e rettitudine di cuore.