“Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti…”
Atti 1:24
Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: “Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori?”
Matteo 9:4
Un umorista ha detto che la parola è stata data agli uomini perché potessero nascondere il loro pensiero. In effetti la dissimulazione è diffusamente praticata; visto che l’uomo è quello che è, senza dissimulazione la vita della nostra società sarebbe quasi inconcepibile.
C’è la menzogna del criminale che si ostina a negare persino di fronte a prove schiaccianti; c’è l’arte della diplomazia che fa apparire onorevoli i peggiori tradimenti; c’è la furberia dell’affarista dalla coscienza elastica; c’è l’inganno dell’avvocato che fa passare per innocente il suo cliente colpevole; ma c’è anche quella che si chiama bugia pietosa, che nasconde al malato la sua condizione…
Ma che dire della facilità con la quale ci sforziamo di nascondere a noi stessi la nostra condizione morale, o tendiamo a scusare le nostre mancanze e a sfuggire alle nostre responsabilità? Come dice la Scrittura, “il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa…; chi potrà conoscerlo?” (Geremia 17:9).
Dio legge i nostri pensieri come su un libro aperto. Non possiamo nascondergli ciò che nascondiamo agli altri e a volte persino a noi stessi. Invece, quello che Dio ci chiede è di lasciarci penetrare dalla sua luce, di metterci a nudo davanti a Lui, perché arriviamo a confessare umilmente: Sono peccatore, ma la mia sola risorsa è la Tua grazia!