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mercoledì 30 aprile 2014

Una risposta

Leggere  - GIOSUE’ 22:21/34


Tocca ora alle due tribù e mezza di giustificare il loro operato in modo da dissipare ogni dubbio ai loro fratelli.

G  Il Signore lo sa!
Si ode spesso questa frase anche in mezzo aI credenti. Il Signore è chiamato a testimone dei nostri pensieri e del vero scopo delle nostre azioni ma per poter dire così occorre che veramente i nostri cuori siano puri davanti a Lui.
Invocare il giudizio divino (22b) sancisce la più completa disponibilità a rimettersi nelle mani del Signore e portare le conseguenze di un parlare così temerario se non vi fosse un’assoluta sincerità. Non si può chiamare Dio a testimone e poi mentire. È questo il peccato che portò alla definitiva deportazione il popolo d’Israele (2 Cronache 36:13) ed il Signore non sarebbe più tenero con noi.

G  Una paura ingiustificata
Il timore delle due tribù e mezza era che i loro figli, col passare degli anni, non fossero più riconosciuti come parte integrante del popolo (24) e quell’altare  avrebbe dovuto servire solo di testimonianza all’unità. Ma questa paura era ingiustificata, perché l’unità del popolo non avrebbe dovuta essere valutata in relazione alla propria situazione geografica, ma all’obbedienza ai comandamenti dell’Eterno che prevedevano l’adorazione presso il luogo che Dio stesso avesse stabilito. È dunque la loro “posizione equivoca” che li porta ad avere questa paura.
Che nessuno di noi debba mai giustificarsi per aver preso una posizione che non rispetti i desideri del Signore.

G  Soddisfatti
La delegazione guidata da Fineas resta soddisfatta della risposta (30) così come lo sarà il resto del popolo (33), i diritti dell’Eterno sono riconosciuti (31) e si benedice l’Eterno e non si parla più di guerra (33).
Ma la posizione di queste due tribù e mezza resta e più tardi la storia di queste tribù mostrerà che si portano le conseguenze di questa scelta: rimanere al di qua del Giordano.
Al tempo dei Giudici, Deborah e Barac, chiederanno a tutto il popolo di combattere contro il nemico, ma di queste tribù è detto che i Rubeniti, pur avendo preso coraggiose decisioni, rimasero presso i loro ovili preferendo ascoltare il flauto dei pastori, e di Gad che non avevano lasciato la loro dimora oltre il Gioradano (Giudici 5:15/17)



D.C.