Leggere - GIOSUE’ 22:21/34
Tocca
ora alle due tribù e mezza di giustificare il loro operato in modo da dissipare
ogni dubbio ai loro fratelli.
G Il Signore lo sa!
Si ode spesso questa frase anche in mezzo aI
credenti. Il Signore è chiamato a testimone dei nostri pensieri e del vero
scopo delle nostre azioni ma per poter dire così occorre che veramente i nostri
cuori siano puri davanti a Lui.
Invocare il giudizio divino (22b) sancisce la
più completa disponibilità a rimettersi nelle mani del Signore e portare le
conseguenze di un parlare così temerario se non vi fosse un’assoluta sincerità.
Non si può chiamare Dio a testimone e poi mentire. È questo il peccato che
portò alla definitiva deportazione il popolo d’Israele (2 Cronache 36:13) ed il
Signore non sarebbe più tenero con noi.
G Una paura ingiustificata
Il
timore delle due tribù e mezza era che i loro figli, col passare degli anni,
non fossero più riconosciuti come parte integrante del popolo (24) e
quell’altare avrebbe dovuto servire solo
di testimonianza all’unità. Ma questa paura era ingiustificata, perché l’unità
del popolo non avrebbe dovuta essere valutata in relazione alla propria
situazione geografica, ma all’obbedienza ai comandamenti dell’Eterno che
prevedevano l’adorazione presso il luogo che Dio stesso avesse stabilito. È
dunque la loro “posizione equivoca” che li porta ad avere questa paura.
Che
nessuno di noi debba mai giustificarsi per aver preso una posizione che non
rispetti i desideri del Signore.
G Soddisfatti
La
delegazione guidata da Fineas resta soddisfatta della risposta (30) così come
lo sarà il resto del popolo (33), i diritti dell’Eterno sono riconosciuti (31)
e si benedice l’Eterno e non si parla più di guerra (33).
Ma
la posizione di queste due tribù e mezza resta e più tardi la storia di queste
tribù mostrerà che si portano le conseguenze di questa scelta: rimanere al di
qua del Giordano.
Al
tempo dei Giudici, Deborah e Barac, chiederanno a tutto il popolo di combattere
contro il nemico, ma di queste tribù è detto che i Rubeniti, pur avendo preso
coraggiose decisioni, rimasero presso i loro ovili preferendo ascoltare il
flauto dei pastori, e di Gad che non avevano lasciato la loro dimora oltre il
Gioradano (Giudici 5:15/17)
D.C.