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venerdì 25 aprile 2014

Il Figlio eterno

Egli (Gesù) invece, poiché rimane in eterno… può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio. 
Ebrei 7:24, 25

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa.
Colossesi 1:16, 17


Gesù, quel piccolo bambino adagiato in una mangiatoia a Betlemme, era il Figlio eterno di Dio. Trent’anni più tardi, Egli dirà ai suoi avversari: “Prima che Abraamo fosse nato, io sono” (Giovanni 8:58). Egli è “lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13:8). Quando Dio disponeva i cieli, Egli era là (Proverbi 8:27). “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa” (Colossesi 1:16).
In una delle sue ultime preghiere, prima di essere crocifisso, il Signore domanda al Padre di glorificarlo con la gloria che aveva presso di Lui “prima che il mondo esistesse” (Giovanni 17:5). Egli è “senza inizio di giorni” (Ebrei 7:3). La sua esistenza è da ogni eternità.
È Lui che è diventato uomo e si è offerto per la gloria di Dio e la salvezza dell’umanità. Perfettamente soddisfatto della sua opera, Dio lo ha risuscitato e l’ha elevato in gloria, come Gesù stesso aveva annunciato: “Sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo e vado al Padre” (Giovanni 16:28). Secondo la sua promessa, ritornerà fra poco per prendere tutti i credenti poiché ha detto: “Tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:3).
Più tardi, tornerà per giudicare il mondo e stabilire il suo regno di mille anni, perché “bisogna che egli regni… Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi” (1 Corinzi 15:25-27). Trascorsi i mille anni, il Signore “consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre… affinché Dio sia tutto in tutti” (1 Corinzi 15:24, 28).