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lunedì 14 aprile 2014

La fede è una “stampella”?

Gesù rispose loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento”. 
Luca 5:31, 32


La fede cristiana è a disposizione di coloro che sanno di non essere invincibili, che sono coscienti che nella loro vita c’è una grave frattura. Gesù sapeva molto bene che, da un punto di vista morale, nessun essere umano è in buona salute, ma la maggior parte di noi non vuole ammettere la propria “infermità”, anche se è evidente agli occhi di tutti; se facciamo così, condanniamo noi stessi a trascorrere il resto della nostra vita “zoppicando”. Le “stampelle” di fortuna – educazione, pratiche religiose, buone opere, cultura – non ci porteranno mai alla guarigione. Ma ecco che Dio ci offre la guarigione, non una stampella.
Il Vangelo (che significa buona notizia) ci insegna che Dio in persona è intervenuto, in Gesù Cristo, per condurci alla guarigione radicale, completa, e per darci una vita nuova. Contrariamente ad ogni logica umana, Gesù Cristo ha fatto questo morendo per noi! La nostra cattiveria aveva eretto un muro insormontabile fra noi e Dio, ma Lui l’ha abbattuto. Gli è stato possibile farlo poiché era allo stesso tempo Dio e uomo perfetto. 
Dio dà dunque all’uomo una nuova vita, lo libera dagli ostacoli del passato, dalla schiavitù del peccato e dal timore della morte. Lo rende capace di vivere, in una certa misura, come Cristo è vissuto, in relazione con Lui e per il bene degli altri.