Gesù… disse al capo della sinagoga: “Non temere; soltanto abbi fede”.
Marco 5:36
Io ho invocato il tuo nome, o Signore… Nel giorno che io ti ho invocato ti sei avvicinato: tu hai detto: “Non temere!”
Lamentazioni di Geremia 3:55, 57
Gesù ci parla: leggere Marco 5:35-43
Iairo, un capo religioso, va a supplicare Gesù di salvargli la figlia che era in punto di morte. Iairo crede nella potenza di Gesù, ma teme di non aver fatto in tempo, di essere arrivato troppo tardi. Gesù va subito con lui, ma il suo cammino è ritardato dall’incontro con una donna malata che Egli guarisce. Che prova per la fede di Iairo!
Ora dei messaggeri gli vengono incontro per annunciargli che la figlia è morta. Lo fanno senza preamboli, e anche con un rimprovero: “Perché incomodi ancora il Maestro?”
Immediatamente, Gesù incoraggia quel capo della sinagoga: “Non temere; soltanto abbi fede”. Questa risposta lo tranquillizza. Poi Gesù prende con sé alcuni testimoni, entra nella casa, prende la bambina per mano e le restituisce la vita.
Sono ricche di insegnamento per noi queste parole del Signore: “Non temere; soltanto abbi fede”. Perché il Signore può dire: “Non temere”? Perché il suo amore è più grande delle nostre più terribili prove. Perché Lui è vittorioso sul male e sulla morte. È la sua risurrezione che dà all’espressione “Non temere” tutto il suo valore.
Il Signore ci incoraggia anche aggiungendo: “Soltanto abbi fede”. Non vuole che permettiamo ai ragionamenti e ai dubbi di nasconderci il suo amore e la sua potenza.
Come accadde a Iairo, la nostra fede può essere provata da un contrattempo. Tuttavia, se abbiamo fatto ricorso al Signore, restiamo fermi, pazienti e fiduciosi; lo benediremo per il suo amore, qualunque sia la via d’uscita che vorrà aprirci.