Leggere - MARCO 3:20/35
Ø Incompreso (20/22)
Marco presenta il Signore sotto il carattere del
perfetto servitore che lavora incessantemente alla gloria di Dio. Attorniato
dalla folla il Signore non poteva neppure prendere cibo e questo Lo fece
apparire agli occhi dei suoi parenti come “fuori
di Sé”.
Ancora peggio è la considerazione che hanno “gli Scribi che erano scesi da Gerusalemme”
(22), perché questi Lo accusano di essere un indemoniato che opera con l’aiuto
di Belzebù.
Incompreso, giudicato, tacciato di pazzo e
identificato con Satana stesso. Questa era l’opposizione che il Signore
incontrava.
G G Incontrando
l’opposizione del mondo, della famiglia, consideriamo “Colui che ha sopportato
una simile ostilità contro la Sua persona da parte dei peccatori” e non
stanchiamoci né perdiamoci d’animo (cfr. Eb 12:2/3).
Ø L’uomo forte – (23/27)
Accusato, il Signore risponde dimostrando l’insensatezza delle accuse rivolteGli dichiarando la fine di Satana e del suo regno e dimostrando l’assurdità del pensiero che Satana potesse agire contro se stesso.
Accusato, il Signore risponde dimostrando l’insensatezza delle accuse rivolteGli dichiarando la fine di Satana e del suo regno e dimostrando l’assurdità del pensiero che Satana potesse agire contro se stesso.
Con poche parole dimostra che “l’uomo forte” (Satana) doveva essere
“legato” prima che qualcuno potesse entrare nella sua casa e fosse derubato di
ciò che possedeva ed è ciò che il Signore ha fatto dimostrando, così, che Egli
era il più forte perché agiva nella potenza dello Spirito Santo.
Dalla tentazione nel deserto, per tutto il Suo
ministerio terreno ed, infine, alla croce la missione del Signore consisteva
appunto nell’affrontare e sopraffare Satana e liberare coloro che gli erano
schiavi.
Ø Un peccato imperdonabile (28/30)
Questi versetti hanno turbato molti cristiani, ma occorre che sia ben chiaro che qui si tratta di un peccato ben preciso e che non può riguardare una persona preoccupata dello stato della sua anima. Qui si suppone uno stato di opposizione estrema.
Questi versetti hanno turbato molti cristiani, ma occorre che sia ben chiaro che qui si tratta di un peccato ben preciso e che non può riguardare una persona preoccupata dello stato della sua anima. Qui si suppone uno stato di opposizione estrema.
È il peccato che caratterizzava questi scribi
che al rifiuto della grazia aggiungevano l’oltraggio all’opera evidente dello
Spirito Santo, affermando che questa era l’azione di una potenza demoniaca.
Davanti ad evidenti dimostrazioni da parte di Dio
questi erano responsabili della loro opposizione e del loro rifiuto davanti a
Colui che “Dio ha unto di Spirito Santo e
di potenza”, e che era “andato
dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere
del Diavolo, perché Dio era con Lui” (Att i 10:38). Per tale peccato non vi
può essere perdono.
Ø Una relazione vitale (31/35)
L’arrivo della madre e dei fratelli forniscono
al Signore un’occasione per affermare quella che deve essere un vera relazione
con Lui: quella basata sull’obbedienza alla volontà di Dio.
D.C.