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GIUDICI 4:1/24
“Continuarono a fare ciò che è male agli occhi dell’Eterno” (1). Se
precedentemente Israele era stato oppresso da nemici esterni (3:8 – 3:12) ora
Dio usa un nemico all’interno del paese: i Cananei che ai tempi di Giosuè erano
stati sconfitti (Gs 11:1/12), ma che Dio aveva usati per mettere alla prova
Israele (3:1) Ora, sotto la guida di Sisera (il capo dell’esercito), i Cananei
avevano ricostruito la loro forte armata ed opprimevano Israele da vent’anni
(3).
G Debora: la fede sicura.
Il fatto che in Israele
fosse giudice una donna mostra la decadenza del popolo, ma lei non fa parata
della sua autorità.
Tutto in lei mostra
sottomissione ed una fede da imitare.
·
Il suo nome significa: ”ape”, simbolo della operosità e
quello di suo marito significa: “torcia”. Come dire: “essere attivi per
presentare la luce di Dio nel mondo”.
·
La sua abitazione è fra Rama (luogo elevato) e Betel (casa di
Dio), nella regione di Efraim (luogo fertile) ed esercitava il suo ufficio
sotto la sua palma (simbolo di benedizione e di statura – cfr: Es odo 15:27, Cantico dei Cantici 7:7
e Salmo 92:12). Come dire: nella casa di Dio vi sono benedizioni per esercitare
ogni servizio per Lui.
·
La sua chiamata al servizio era duplice: profetessa
(parlava da parte di Dio) e giudice (esercitava il Suo governo).
·
Il suo servizio è pieno d’amore e la sua fede è energica:
(6 e 9). Come dire: la fede operante per mezzo dell’amore (Galati 5:6).
·
La sua umiltà, le impedisce di prendere un posto al di sopra
di quello che Dio le ha assegnato (14).
G Barac: la fede esitante.
Il contrasto con Debora
è evidente. Il suo nome significa “fulmine”, ma non ha fatto onore al nome che
porta. La sua fede è piuttosto titubante, quasi a mostrare che rifugge le
proprie responsabilità; ciò lo porterà a non essere obbediente alla volontà di
Dio. Anche noi possiamo essere presi da timidezza, ma la Parola ci dice che Dio
“ci ha dato uno spirito non di timidezza,
ma di forza, d’amore e di autocontrollo” (1 Timoteo 1:7) e ci esorta: “state fermi nella fede, comportatevi
virilmente, fortificatevi” (1 Corinzi 16:13).
Barac, col suo modo di
agire, inverte i ruoli che Dio ha assegnato a ciascuno e così, anziché essere
la donna l’aiuto dell’uomo (Genesi 2:18), sarà l’uomo ad essere l’aiuto della
donna. Debora dovrà dirgli: “la via per
cui tu cammini non ti porterà onori” (9).
G La vittoria sul nemico.
Solo due tribù risposero
all’appello per la guerra (10), ma diecimila uomini furono sufficienti a
battere il numeroso esercito Cananeo e mettere in fuga il loro capo (15) che
troverà la morte per mano di una donna: Iael, a realizzazione delle parole di
Debora: “l’Eterno darà Sisera in mano di
una donna” (9). Ella agisce nell’ambito della sua sfera, la sua tenda e con
quei mezzi che forse usa ogni giorno (21).
Chiediamo
al Signore di fortificarci nella fede allo scopo di poter operare per Lui
grandi vittorie.