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venerdì 16 maggio 2014

In cammino - 2 Samuele 16:5 /23

·         Simei, un’altra prova per Davide
In cammino Davide incontra Simei, Beniaminita, della stessa tribù di Saul.
Le sue parole di accusa contro il re sono opposte alla verità (7/8).
Non era forse vero che per ben due volte Davide aveva risparmiato Saul ed aveva pianto la morte di colui che considerava ancora l’unto dell’Eterno? (1 Samuele 24:7 – 26:9 – 2 Samuele 1:17/27). Non aveva vendicato la morte di Is-Boset, figlio di Saul (2 Samuele 4), ed usato bontà verso il nipote (2 Samuele 9)?
Ma ancora peggio, quest’uomo, per giustificare le sue maledizioni, usa il nome di Dio (8).
G  Facciamo attenzione poiché non è concesso all’uomo di mettere nella bocca di Dio parole che la Parola di Dio non ci riporta.
A fronte di tutto questo Davide non apre bocca per giustificarsi ma riconosce che dietro a questa circostanza vi è la mano di Dio che dirige questa prova.
G  Siamo capaci di fare altrettanto?

·         Un modo spiccio per risolvere il caso.
Abisai chiede al re di risolvere in modo spiccio la questione. Per lui, Simei non è altri che un cane e come tale merita di essere abbattuto senza pietà. Così facendo mostra di essere lontano dal pensiero di Davide così come più tardi, Giacomo e Giovanni, volendo fare scendere il fuoco dal cielo (Luca 9:54) lo saranno dal pensiero del Signore.
Davide comprende la lezione. Sa di avere versato del sangue innocente: non quello della famiglia di Saul, ma quello di Uria lo Itteo e si rimette alla misericordia divina che riguarda all’afflizione dei fedeli (12) ed accetta la disciplina anche se al momento non gli reca certamente della gioia (Ebrei 12:11- 1 Pietro 5:6).

·         Intanto a Gerusalemme:
Ø  Cusai …
chiamato a giustificare la sua presenza, usa parole ambigue che provano come gli dispiaccia non essere col suo re. “Io sarò di colui che il SIGNORE … ha scelto” (18) e sa bene che Dio non aveva scelto Absalom.
Ø  Absalom
dopo aver avuto un rapido successo, nella sua vanità pensa che il regno del padre stia per finire e non tarda a ricorrere all’aiuto di Aitofel per mettere la parola fine a questa storia.
Ø  Aitofel …
i cui consigli avrebbero portato ad una rottura definitiva fra padre e figlio e  tradiscono uno spirito di vendetta e di immoralità (21), anche se, a sua insaputa, compiono il giudizio di Dio annunciato dal profeta Natan (12:11/12) e si svolgono sullo stesso tetto da quale Davide  aveva visto Bat-Sceba e l’aveva desiderata.


D.C.