Leggere –
Isaia 59:1/21
Ø Una barriera che separa da Dio
È così che viene
definito il peccato dell’uomo (2) ed è a causa del peccato che Dio non può
intervenire nella vita degli uomini anche se la Sua mano può salvare ed il Suo
orecchio è attento alle grida di ogni uomo (1).
Nei versetti da 3 a 7 di questo capitolo
troviamo descritto le diverse parti del corpo e come esse siano usate per fare
il male e commettere ogni sorta di peccato, violenza, menzogna, corruzione e
come l’uomo cammini in queste cose sempre più velocemente (7), come dire che
nell’uomo non c’è niente che possa farsi apprezzare da Dio. Ecco, con pochi
tratti la descrizione dell’uomo e del suo stato morale e spirituale. Potrebbe mai Dio che ha gli occhi troppo
puri per sopportare la vista del male (Habacuc 1:13) non tenerne conto e passarvi
sopra con indifferenza?
Ø Riconoscere il proprio stato di peccato
Che cosa si deve fare
perché l’intervento di Dio possa essere possibile? Occorre che ognuno riconosca
il proprio peccato. Che non c’è né rettitudine, né giustizia (9), che si è
incapaci di vedere le vie di Dio (10), che la salvezza si allontana sempre più (11),
che i peccati vanno moltiplicandosi (12), che si è stati ribelli, che non si è
seguito la volontà di Dio (13). Riconoscere il proprio stato di peccato è il
primo passo verso quel Dio che vede ogni cosa (16) e ne è dispiaciuto (15).
Ø Il SIGNORE è dispiaciuto ed interviene
Dio non rimane
indifferente allo stato dell’uomo, ma non può intervenire se non è questi che,
tornato in sè, riconosce il suo peccato.
La promessa di un
Salvatore (20) era vera per Israele come lo è oggi per ogni uomo. Le
benedizioni terrene per questo popolo saranno vere come le benedizioni
spirituali sono vere, già dal presente, per ogni anima che si converte.
Facciamo
conoscere ad ogni uomo ciò che impedisce l’intervento di Dio nella sua vita,
facciamo udire la nostra voce invitando ogni uomo al pentimento ed alla
confessione, diciamo a tutti che c’è un Salvatore che non aspetta altro per
entrare nella loro vita, per salvarli e benedirli.
D.C.