Atti 10:42
Se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.
1 Giovanni 2:1
Qualcuno vorrebbe Gesù Cristo come avvocato perché difenda la sua causa nel giorno del giudizio. Ma non è questo il messaggio biblico.
Il giudizio finale non sarà altro che l’applicazione di una condanna già pronunciata. Noi tutti siamo colpevoli a causa dei nostri peccati, e la sentenza di morte è stata emessa: “Non c’è nessun giusto, neppure uno” (Romani 3:11); “il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23). Ma l’applicazione della pena è stata sospesa poiché Dio è amore e non vuole la morte del peccatore. Egli ha dato il suo proprio Figlio, non per difenderci, ma perché subisse al nostro posto il castigo che noi tutti meritavamo. Per questo è morto sulla croce, Lui il solo giusto, per noi ingiusti. Noi che abbiamo confessato i nostri peccati e abbiamo messo la nostra fiducia in Lui non siamo degli innocenti, ma dei colpevoli che sono stati graziati (Giovanni 5:24), dei peccatori lavati dai loro peccati. Coloro che rifiutano questa grazia, invece, incontreranno come giudice proprio Colui che ancora oggi vuole essere il loro Salvatore. “Chi non crede è già giudicato perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Giovanni 3:18).
È per noi credenti che il Signore Gesù riveste attualmente il ruolo di avvocato. La sua presenza alla destra di Dio è la testimonianza che tutti i nostri peccati sono perdonati. Essa dimostra che tutto è stato pagato una volta per sempre alla croce del Calvario. “Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1)!